Intesa Sanpaolo: Opa su Ubi Banca. A Bper 400-500 filiali nel Nord Italia

L’unione con il gruppo guidato da Victor Massiah apre a un vero e proprio risiko nel sistema bancario italiano. Il Ceo Carlo Messina: “L’aggregazione porterà 30 miliardi di euro a sostegno dell’economia”

Mossa a sorpresa del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha lanciato un Opa sul gruppo Ubi Banca, terzo gruppo bancario italiano per capitalizzazione, dopo la stessa Intesa e UniCredit. Nella serata di lunedì 17 febbraio, proprio nel giorno in cui Ubi Banca presentava il nuovo piano industriale al 2024, il gruppo guidato da Carlo Messina ha presentato un’offerta di 17 azioni del nuovo gruppo ogni 10 azioni di Ubi, valorizzando l’istituto guidato da Victor Massiah 4,9 miliardi di euro. L’operazione è stata portata avanti da Intesa Sanpaolo anche perché vede in Ubi modelli di business e valori condivisi che faciliteranno l’integrazione tra i due istituti di credito. “L’operazione apre un nuovo capitolo della storia di questo gruppo”, ha commentato il Ceo, Carlo Messina. “Vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva. Il nostro settore, a livello europeo, è entrato in una nuova fase che richiede maggiori dimensioni, una più ampia capacità di investire e l’adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile”.

Intesa Sanpaolo-Ubi Banca: i numeri dell’operazione

Intesa Sanpaolo, principale gruppo italiano per capitalizzazione (circa 40 miliardi di euro), conta oggi circa 11,8 milioni di clienti, 90 mila dipendenti e quasi 3.800 sportelli in tutto il territorio nazionale. Andrà a unirsi con un istituto di medie dimensioni, circa 1.600 filiali in diverse regioni d’Italia e 20 mila dipendenti. “È certamente la banca di medie dimensioni meglio amministrati in termini di qualità di bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità”, ha affermato Messina, che ha poi sottolineato come l’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova Banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro. Le due banche porteranno alla nascita di un leader bancario europeo capacedi raggiungere, tra gli obiettivi prefissati, un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022 e distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili (la previsione di dividendo è di 0,2 euro per azione pari a nel 2020 e superiore a 0,2 euro

sul 2021). La capacità reddituale e la solidità patrimoniale del nuovo istituto porterà, secondo Messina, a “garantire 30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi tre anni a sostegno dell’economia italiana, aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy”. Il nuovo gruppo nato da Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, che andrà a contare oltre 110 mila persone, avvierà anche un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l’occupazione.

Intesa Sanpaolo: 400-500 filiali a Bper

Se l’operazione con Ubi Banca sarà perfezionato, Bper acquisirà un ramo d’azienda di Intesa Sanpaolo composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400-500 filiali bancarie, situate soprattutto nel nord del Paese. L’operazione tra Intesa Sanpaolo e Bper servirebbe per evitare problemi di concentrazione e prevenire il sorgere di situazioni potenzialmente rilevanti ai fini antitrust. “Il perfezionamento dell’acquisizione del ramo d’azienda rappresenta un’importante opportunità per il nostro gruppo bancario”, ha commentato l’a.d. di Bper Banca, Alessandro Vandelli. L’operazione consentirà all’istituto di credito di aumentare la base di clientela di oltre il 40%, spostando il baricentro della banca nel Nord Italia.

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