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Fmi: “Crescita dell’Italia deludente”. Dall’Ue focus sulle banche

In un rapporto del Fondo monetario internazionale si giudicano inadatte le riforme approvate nel nostro Paese negli ultimi 20 anni. Sulla crisi della banche: “L’Europa lavora a un piano, non è un mistero”

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Riforme inadatte e incomplete, tasse troppo complesse e scarsa produttività del lavoro hanno determinato una crescita deludente per l’Italia negli ultimi 20 anni. Non è certo un giudizio positivo quello che il Fondo monetario internazionale riserva per il nostro Paese nel suo ultimo rapporto sullo stato dell’economia europea. Secondo il direttore europeo del Fmi, Antonio Borges, l’Italia dovrebbe affrontare il problema della crescita “con la stessa determinazione con cui risana i conti”. In Italia, infatti, “i conti pubblici non sono mai stati buoni come in questo momento e questo è un dato importante,” ha aggiunto Borges ricordando che l’Italia è al momento tra i pochi paesi a poter vantare un avanzo primario in attivo, “meglio persino di quello della Germania”. Per il nostro Paese, ora potrebbero essere utili nuove misure per ricostruire la fiducia, che è il suo problema principale”, ha aggiunto Borges.Nel rapporto si evidenzia come la situazione è critica in Italia non sia peggiore dello scorso anno, ma gli elevati interessi sul debito, le manovre finanziarie e le tensioni crescenti sulle banche appesantiscono una situazione di crescita già scarsa.

Dall’Ue un piano per le banche. E a proposito di tensioni crescenti sulle banche, l’Fmi ha annunciato che l’Unione europea sta lavorando a un piano focalizzato su un maggiore coordinamento della supervisione e degli sforzi di ricapitalizzazione. “Che l’Europa sta lavorando ormai da settimane a un piano per le banche non è un mistero”, ha affermato il direttore europeo del Fmi.Al momento, però, dalla Commissione Ue si evidenzia solo il peggioramento della situazione per il settore bancario causata dalla crisi dei debiti, una situazione che, spiega un portavoce, “non è più quella che avevamo quando abbiamo effettuato gli stress test”. Secondo Olli Rehn, commissario per gli affari economici e monetari c’è bisogno di un approccio “concertato e coordinato in Europa; c’è un senso di urgenza tra i ministri e dobbiamo andare avanti”. Per il commissario europeo i capitali delle banche europee devono essere rinforzati “in modo da fornire margini di sicurezza supplementari e in questo modo ridurre l’incertezza”. L’Fmi calcola che le banche europee potrebbero aver bisogno di 100-200 miliardi per essere ricapitalizzate. “Ci sarà bisogno di una somma significativa per ricapitalizzare le banche. Tra i 100 e i 200 miliardi di euro – ha affermato Borges – Una cifra che dovrebbe essere più che sufficiente”.

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Antonio Borges, direttore europeo del Fondo monetario internazionale