Fininvest raddoppia il dividendo, portandolo a 100 milioni di euro, nonostante un utile netto drasticamente ridotto: dai 101 milioni del 2023 si è passati a soli 2,7 milioni nel 2024. L’assemblea della holding ha approvato il bilancio e la distribuzione della cedola, attingendo alle riserve disponibili. Una mossa che riflette solidità finanziaria e fiducia nei fondamentali del gruppo.
Oltre il dividendo: il perché del calo dell’utile Fininvest
Il calo dell’utile è dovuto a componenti straordinarie: 60 milioni di euro donati alla Fondazione Ennio Doris, secondo la volontà di Silvio Berlusconi, e una svalutazione da 70 milioni del club calcistico Monza, in vista della cessione a un fondo statunitense. Al netto di queste partite non ricorrenti, l’utile civilistico sarebbe in crescita di oltre il 30% rispetto all’anno precedente.
Il bilancio consolidato mostra una realtà più robusta: ricavi a quasi 4 miliardi (+3%), risultato operativo a 280 milioni (+5,5%) e patrimonio netto vicino ai 5 miliardi. L’indebitamento è sceso a 921,9 milioni, nonostante investimenti per oltre 650 milioni.
“Il nostro utile consolidato cresce a 263,5 milioni. Se consideriamo anche l’utile adjusted, il trend positivo dura da dieci anni», ha dichiarato l’a.d. Danilo Pellegrino in un’intervista a Il Sole 24 Ore. “La nostra situazione finanziaria ci consente di premiare gli azionisti, a prescindere da componenti one-off come l’impairment del Monza”.
La famiglia Berlusconi, dopo la scomparsa del fondatore avvenuta due anni fa, si divide oggi il capitale di Fininvest: Marina e Pier Silvio controllano ciascuno il 26,5%, mentre Barbara, Eleonora e Luigi detengono in quote paritarie il restante 47%. I dividendi saranno quindi ripartiti su questa base.
Sul piano strategico, Fininvest guarda all’Europa. Dopo il sostegno milionario al Monza (quasi 300 milioni in totale), il gruppo accelera sull’integrazione mediatica continentale con l’Opas di Mfe su Prosiebensat. “Solo i campioni paneuropei possono competere con le superpotenze Ott”, ha sottolineato Pellegrino. Mondadori, intanto, prosegue il suo percorso di trasformazione in gruppo editoriale focalizzato sui libri e sul digitale, con l’obiettivo di toccare un miliardo di ricavi entro il 2026.
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