Fiat, le tappe di un accordo che ha risollevato Chrysler

Dalla bancarotta alla restituzione del debito al Tesoro americano, poi uscito dal capitale. Ora il Lingotto è proprietario del 52% del capitale del gruppo americano e punta alla fusione. Le tappe della “cura Fiat”

Dalla bancarotta all’uscita del Tesoro americano dalla capitale: Chrysler a poco meno di due anni dal Chapter 11 si slega dall’amministrazione che l’ha salvata e l’ha consegnata a Fiat. Un percorso ricco di colpi di scena quello del matrimonio fra il Lingotto e Detroit e che è iniziato il 15 aprile del 2008, con le prime indiscrezioni di stampa che parlano di trattative tra la più piccola delle “tre sorelle di Detroit” e il Lingotto. Ma è solo all’inizio del 2009 che le negoziazioni entrano nel vivo. Ecco la cronologia della vicenda realizzata dall’agenzia Ansa; tappa per tappa, dalle trattative all’accordo:

19 gennaio 2009 – Il sito AutomotiveNews Europe annuncia le trattative tra Fiat e Chrysler per una partnership strategica che “potrebbe includere l’acquisto di una quota della casa americana”.20 gennaio 2009 – Firmato l’accordo preliminare non vincolante tra Chrysler e Fiat, da chiudere entro aprile. L’accordo prevede che Fiat rilevi il 35% della casa automobilistica Usa, senza investimenti in contanti da parte del Lingotto. 30 marzo 2009 – Il presidente Usa Barack Obama non esclude la bancarotta per Chrysler.9 aprile 2009 – Marchionne inizia il confronto con il sindacato United Auto Worker. Parte anche la trattativa con le banche.13 aprile 2009 – Si parla per la prima volta di un coinvolgimento diretto di Marchionne nella gestione delle attività di Chrysler, con il ruolo di amministratore delegato.25 aprile 2009 – È il giorno dell’accordo con il sindacato canadese Caw, guidato da Ken Lewenza. Due giorni più tardi (27 aprile) anche il sindacato Uaw firma l’intesa per la riduzione del costo del lavoro. Daimler raggiunge un accordo per la separazione da Chrysler, di cui ha il 19,9%. 28 aprile 2009 – Il Tesoro Usa raggiunge l’intesa con JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, banche creditrici di Chrysler. 30 aprile 2009 – I lavoratori Chrysler aderenti al sindacato Uaw ratificano l’accordo. Mancano all’appello i piccoli creditori. Alle 18 Obama annuncia l’intesa. La Casa Bianca spiega che Chrysler farà ricorso a una bancarotta “chirurgica”. 6 maggio 2009 – Marchionne conferma: diverrà ad di Chrysler.14 maggio 2009 – Dalla Federal Trade Commission statunitense via libera all’alleanza: “Non pone problemi antitrust”.21 maggio 2009 – Tre fondi pensione dell’Indiana chiedono al tribunale di bloccare la vendita perché viola i loro diritti. 27 maggio 2009 – Il giudice respinge le richieste dei fondi pensione. 1 giugno 2009 – Il giudice federale responsabile della procedura fallimentare di Chrysler autorizza la vendita degli asset della casa Usa alla nuova società condotta da Fiat. I fondi presentano ricorso alla Corte Suprema Usa. 10 giugno 2009 – La Corte Suprema Usa dà il via libera all’accordo. Fiat e Chrysler ufficializzano l’intesa. Marchionne diventa amministratore delegato, Robert Kidder è presidente.4 settembre 2009. Marchionne al lavoro sul piano Chrysler. Il Financial Times parla di “cura Fiat” per snellire la burocrazia e accelerare il processo decisionale.4 novembre 2009 – Viene presentato il piano industriale di Chrysler, il primo targato Marchionne.17 dicembre 2009 – Marchionne annuncia che nel quarto trimestre 2010 sarà avviata negli Usa la produzione di motori Fiat, presso l’impianto di Dundee in Michigan. 21 aprile 2010 – Chrylser chiude il primo trimestre con un risultato utile operativo di circa 143 milioni di dollari e un flusso di cassa positivo per 1.490 milioni. Le perdite si attestano a 197 milioni di dollari. I ricavi aumentano del 3% rispetto alla fine del 2009. 21 maggio 2010 – Marchionne lancia la nuova Jeep Grand Cherokee, l’auto simbolo della rinascita di Chrysler, la prima vettura che porta la firma Fiat.10 gennaio 2011 – La Fiat sale al 25% di Chrysler.12 aprile 2011 – La Fiat si rafforza ancora in Chrysler e, raggiungendo il terzo degli step previsti dall’accordo del 2009, sale al 30%21 aprile 2011 – La Fiat ha raggiunto un accordo con il gruppo Chrysler e con gli altri soci della casa di Detroit per acquisire un ulteriore 16%.24 maggio 2011 – La Fiat rimborsa il prestito da 7,6 miliardi di dollari ai governi americano e canadese. Con la transazione Fiat sale al 46%.2 maggio 2011 – Chrysler torna all’utile netto nel primo trimestre 2011 per la prima volta dal 2006.3 giugno – La Fiat raggiunge un accordo con il Tesoro per esercitare l’opzione di acquisto del 6% di Chrysler per 500 milioni di dollari, con la quale sale al 52% di Chrysler.

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