Eni rileva il 20% delle raffinerie Adnoc e si espande negli Emirati Arabi

Il complesso acquistato dalla società italiana per 3,3 miliardi di dollari è uno dei più grandi al mondo e si trova in un’area strategica

L’espansione di Eni negli Emirati Uniti non si arresta. Dopo aver acquisito una partecipazione di maggioranza in due concessioni esplorative nell’offshore di Abu Dhabi ed essere entrata per la prima volta nell’Emirato di Sharjah, ora la società italiana leader nella vendita di gas naturale ed energia elettrica conclude un accordo strategico e storico per il settore: l’acquisizione, per un controvalore pari a 3,3 miliardi di dollari, del 20% di Adnoc Refinig, l’azienda di Stato degli Emirati Arabi Uniti. Nella stessa operazione, Eni ha rilevato anche il 20% di una nuova joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi.

Quello messo a segno da Eni è un colpo cruciale per almeno tre ragioni. Innanzitutto perché Adnoc controlla il quarto complesso di raffinazione al mondo, uno dei più avanzati sotto il profilo tecnologico. In secondo luogo perché l’azienda si trova sul Golfo Persico, in una zona chiave tanto dal punto di visto politico quanto da quello geografico, per il mercato delle materie prime: è collegata, infatti, ai giacimenti dell’area ed è centrale per le esportazioni, sia in Asia sia in Europa sia in Africa. Infine, perché permette a Eni di abbassare l’obiettivo relativo al break even del margine di raffinazione del 50%, a circa 1,5 dollari al barile. “Questa operazione ci consente di entrare nel settore downstream degli Emirati Arabi Uniti e rappresenta per Eni un incremento del 35% della propria capacità di raffinazione: è in linea con la nostra strategia volta a rendere il portafoglio di Eni maggiormente diversificato dal punto di vista geografico, più bilanciato lungo la catena del valore, più efficiente e più resiliente rispetto alla volatilità del mercato” ,ha commentato l’a.d. di Eni, Claudio Descalzi.

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