Derivati in Toscana, sequestro per 6 banche e 22 indagati

La Guardia di Finanza ha eseguito una confisca preventiva nei confronti di sei istituti di credito per tutelare da eventuali perdite la Regione Toscana e alcuni comuni tra cui quello di Firenze. Indagati per truffa aggravata alcuni dipendenti e consulenti esterni

Un sequestro preventivo da 22 milioni di euro per tutelare la Regione Toscana e alcuni Comuni, tra i quali quello di Firenze, che dal 1999 stipularono con banche italiane e straniere contratti di finanza derivata ‘interest rate swap’. La Guardia di Finanza ha eseguito la maxi confisca nei confronti di sei istituti di credito: Merrill Lynch International di Dublino, Deutsche bank di Londra, Ubs di Londra, Natixis Sa di Parigi, Dexia Crediop di Roma e Monte dei Paschi di Siena. Indagati inoltre per truffa aggravata 22 tra dipendenti degli istituti di credito e consulenti esterni. Dalle indagini della Guardia di Finanza gli enti pubblici avrebbero accumulato con contratti derivati perdite per circa 123 milioni di euro (che possono salire a 145) a fronte di un impegno complessivo, definito ‘nozionale’, di 1,4 miliardi di euro. Il sequestro riguarda somme che verrebbero da profitti illecitamente conseguiti dalle banche in 19 operazioni. Per gli investigatori gli istituti di credito avrebbero truffato in vario modo come l’aver inserito nei contratti le ‘commissioni implicite’, oneri non rilevabili che, per effetto di clausole caratterizzate da complessi calcoli di matematica finanziaria – per la cui ‘decifrazione’ i militari si sono dovuti avvalere di un consulente esterno – definiscono, su base probabilistica, le previsioni sulle variazioni dei tassi ufficiali di interesse.

Da ‘copertura di rischio’ a vere e proprie speculazioniSecondo gli inquirenti gli enti pubblici avrebbero firmato i contratti convinti di ottenere benefici economici per le loro finanze mentre invece, si spiega, “operazioni che dovevano essere di copertura rischio, sono risultate vere e proprie speculazioni estranee alle finalità dell’ente”. Per la Gdf i contratti sono stati stipulati anche in violazione degli obblighi informativi verso la clientela: la controparte è stata considerata come “operatore qualificato” mentre in realtà gli enti locali non disponevano di esperti tali da rilevare l’alto tasso di rischio e la presenza di commissioni implicite. Dall’inchiesta emerge che i contratti oggetto dell’indagine impegnano, complessivamente, il Comune di Firenze per 728.791.039 euro, la Regione per 624.776.954 euro.

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