Da Eni 35 proposte per l’efficienza del governo d’impresa

Da iniziative di autoregolamentazione interna a vere e proprie modifiche normative per gestire al meglio la corporate governance delle società quotate

Rivoluzionare (in meglio) il sistema italiano di corporate governance delle società quotate attraverso un’attenta analisi di best practice estere che ancora non trovano riscontro nel sistema italiano. È l’obiettivo di Eni che presenta oggi 35 proposte per innovare il sistema italiano di corporate governance delle società quotate. I consigli del colosso energetico spaziano dal ruolo e composizione del Consiglio d’Amministrazione a un maggior coinvolgimento degli azionisti alla vita societaria dell’azienda; i suggerimenti, inoltre, tengono conto delle dimensioni d’azienda. Le proposte (visualizzabili scaricando la presentazione realizzata da Eni) potrebbero essere adottate in via di autoregolamentazione, mentre altre necessitano di modifiche normative. Tra i ‘consigli’ principali il rafforzamento del ruolo strategico del Cda e l’introduzione sia dell’esperienza manageriale come requisito di professionalità degli amministratori sia della scadenza differenziata degli stessi (c.d. staggered board) al fine di favorire la stabilità e la continuità della gestione. Un’altra serie di misure riguarda la composizione e i compiti dei diversi comitati del Consiglio di amministrazione, mentre un ultimo gruppo di proposte riguarda l’Assemblea. In particolare Eni auspica norme che ne snelliscano le procedure e permettano all’Assemblea di concentrarsi sulle questioni di reale interesse di tutti gli azionisti e iniziative che promuovano la trasparenza delle politiche di voto degli investitori istituzionali.

Scarica le 35 proposte di Eni per la corporate governance

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