Crisi Ntv: allo studio tagli al personale

Dopo le notizie relative alla preoccupante situazione debitaria della società, di oggi le indiscrezioni secondo cui la società potrebbe chiedere nei prossimi giorni la mobilità per 300 dei suoi mille dipendenti

Il primo trimestre dell’anno è stato pessimo per Italotreno. Nella relazione di bilancio la società di revisione dei conti Deloitte scrive “le rendicontazioni contabili del primo trimestre 2014 evidenziano una perdita di periodo tale da ridurre il capitale sociale di oltre un terzo con conseguente emersione della fattispecie prevista dall’articolo 2446 del codice civile” che prevede una riduzione del capitale nel caso in cui la perdita non dovesse diminuire nell’esercizio successivo.

Che Ntv, la società fondata da Montezemolo, Della Valle e Punzo che controlla Italotreno, avesse delle difficoltà era un fatto noto. Il bilancio 2013 approvato a fine luglio, aveva evidenziato una perdita di 77,6 milioni di euro (105 prima delle imposte) che, sommati alla perdita dell’anno precedente, avevano portato il rosso a quota 156 milioni di euro in soli due anni. Se si tiene conto dei debiti verso i fornitori, gli istituti di previdenza e le banche, in forma diretta o attraverso i contratti di leasing stipulati con il Gruppo Intesa (pari a 462 milioni di euro) i debiti della società ammontano a 781,5 milioni di euro. E questo nonostante nei primi due anni di esercizio, Italotreno abbia visto il numero dei propri viaggiatori passare da 2 a 6,5 milioni.

E la situazione rischia di complicarsi ulteriormente, visto che il decreto competitività approvato a inizio agosto ha stabilito la fine del regime tariffario agevolato a partire dal 2015. Il rischio è che l’azienda, che già versa 120 milioni per l’accesso alla rete, non riesca a far fronte all’aumento dei costi (altri 15 o 20 milioni) che ne deriverà.

I vertici della società sono già intervenuti andando a rivedere i contratti con i fornitori, abbassando gli stipendi dei dirigenti e applicando i contratti di solidarietà e affidando alla banca di affari Lazard l’incarico di negoziare la ristrutturazione del suo debito, ma senza riuscire ad arrestare una crisi che si va rivelando sempre più complessa. A quanto si apprende, Ntv starebbe per annunciare, forse già nei prossimi giorni, l’avvio delle procedure per la messa in mobilità di circa 300 dei 1000 dipendenti. Se confermata questa misura avrà anche ripercussioni importanti anche sui lavoratori dell’indotto, circa un migliaio.

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