Borsa, fusione Londra-Francoforte: un matrimonio possibile?

C’è chi parla di “follia finanziaria”, ma l’operazione avrebbe anche risvolti positivi. Per il deal, però, dovranno verificarsi almeno tre condizioni

Il primo passo verso la fusione tra la Borsa di Francoforte e la Borsa di Londra è stato fatto: le due società hanno annunciato ufficialmente di aver concordato i termini per la loro fusione, confermando gli insistenti rumor. Stando a quanto emerso, il nuovo colosso borsistico vedrebbe gli azionisti tedeschi alla guida, con il 54,4%, mentre il restante 45,6% sarebbe degli azionisti inglesi. Tuttavia, per diventare realtà, questa «fusione fra eguali» dovrà aspettare il verificarsi di almeno tre condizioni. Sul progetto varato dai rispettivi consigli di amministrazione dovranno infatti esprimersi prima gli azionisti delle due società e poi l’Antitrust europeo. Il via libera di quest’ultimo sarebbe tutt’altro che scontato: in passato sono state già bocciate altre fusioni. Infine, a guastare il deal potrebbe essere l’entrata a sorpresa dell’Ice: la società che gestisce la borsa di New York Nyse potrebbe presentare un’offerta per London Stock Exchange e creare una borsa anglo-americana.

LE REAZIONI. Nel frattempo, le reazioni suscitate dall’annuncio della fusione si moltiplicano e non mancano le critiche. C’è, per esempio, chi ha definito il deal una «follia finanziaria», se non addirittura un duro colpo alla libera concorrenza. Sul quotidiano Daily Mail per esempio si legge: «Il London Stock Exchange è sopravvissuto alla guerra contro Napoleone e alle bombe di Hitler, diventando il mercato più importante del mondo e uno dei tre pilastri della City, insieme alla Banca d’Inghilterra e alle assicurazioni Lloyds, è una follia finanziaria cederlo ai tedeschi. È inconcepibile che il nostro governo non sia intervenuto per bloccare l’acquisizione di un bene strategico per il nostro Paese come la Borsa di Londra da parte di quella di Francoforte. La Germania sarebbe certamente intervenuta, se qualcuno provasse a comprare la Bmw». C’è chi invece interpreterebbe la fusione come una buona arma per tenere la Gran Bretagna all’interno dell’Europa: il 23 giugno nel Regno Unito si vota il referendum per l’uscita, o meno, dall’Unione Europea. Inoltre il colosso nato dalla fusione tra Londra e Francoforte sarebbe un valido controcanto per reggere la concorrenza orientale e americana.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE. Ma come sarebbe questa nuova Borsa europea? Stando a quanto emerso, si andrebbe a creare una holding in Gran Bretagna, che a sua volta acquisirà il gruppo Lse. Il presidente sarebbe lo stesso che oggi è a capo della Lse, ossia Donald Brydon. L’amministratore delegato sarebbe invece l’attuale Ceo della Deutsche Boerse, Carsten Kengeter. La valorizzazione è stata stimata in 21 miliardi di euro.

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