Il prezzo dell’argento torna sotto i riflettori, sfiorando quota 40 dollari l’oncia. Sul Comex di New York ha toccato 39,57 dollari, mentre a Londra si è fermato a 39,13 dollari, livelli che non si vedevano dal 2011.
A trainare la corsa ci sono acquisti speculativi, flussi record negli Etf – ben 95 milioni di once solo nel primo semestre – e una crescente divaricazione dei prezzi tra Usa ed Europa, alimentata dai timori per i nuovi dazi americani.
Secondo il Silver Institute, il mercato è in deficit per il quinto anno consecutivo, con domanda superiore all’offerta. A Londra il lease rate è salito oltre il 6%, segnalando una scarsità di metallo fisico.
Lo spettro dei dazi spinge il rally dell’argento
Il rischio di nuove tariffe statunitensi pesa sul settore. Il Messico – che produce un quarto dell’argento mondiale – potrebbe essere colpito dai dazi al 30% annunciati da Trump. Anche se l’argento non è nella lista dei metalli critici Usa, il legame con altri metalli, come il rame, lo rende vulnerabile.
Gli analisti restano cauti: i 50 dollari sembrano raggiungibili, ma il rischio di un’inversione è concreto, vista l’elevata volatilità del mercato.
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