Expo 2015, ecco come investono le aziende sponsor

Le 80 società a fianco dell’Esposizione universale hanno investito ben 55 milioni di euro solo tra gennaio e maggio 2015. Le pubblicità? Il 90% finisce in Tv. L’analisi del Nielsen Expo Advertising Tracking

Circa 55 milioni di euro in meno di sei mesi. È quanto investito dalle oltre 80 aziende sponsor e partner di Expo 2015 per comunicare il proprio coinvolgimento nell’Esposizione universale, decine di milioni di euro di cui hanno beneficiato soprattutto i broadcaster televisivi. È quanto emerge dall’analisi del Nielsen Expo Advertising Tracking, lo strumento per la misurazione quantitativa e qualitativa delle campagne pubblicitarie delle aziende partner di Expo Milano.In particolare a gennaio il budget per Expo delle aziende partner ammontava a 9 milioni di euro; a maggio, il mese di inizio dell’evento, gli investimenti sono raddoppiati. Sempre considerando i primi cinque mesi dell’anno, la Tv detiene la quota maggiore di investimenti, raccogliendo oltre il 90% degli investimenti relativi a Expo. Seguono il mezzo stampa (6%, di cui l’86% sui quotidiani e il restante sui periodici), il digital (3%) e la radio (inferiore all’1%).

PER NOVE SU DIECI BASTA IL LOGO. In questi primi cinque mesi del 2015, il 30% degli investimenti pubblicitari complessivi delle aziende partner e sponsor dell’Esposizione universale è destinato a una campagna con almeno un riferimento a Expo, che si tratti di una semplice pubblicazione del logo oppure di una creatività specifica per annunciare la presenza o lanciare un prodotto legato a Expo. Se si analizzano il numero di player, inoltre, emerge che a marzo 2014 solo il 6% comunicava l’Esposizione universale; a gennaio 2015, il numero era già raddoppiato. A maggio i brand che hanno deciso di investire in comunicazioni legate all’evento sono il 33% del totale delle aziende partner e sponsor dell’evento. Relativamente alle modalità di comunicazione, emerge che il 90% degli attori sceglie di utilizzare unicamente l’esposizione del logo Expo o la semplice citazione, rispetto a una minoranza che invece ha impostato la propria strategia comunicativa con l’ideazione di creatività mirate sui temi più strategici legati all’evento, quali ad esempio l’alimentazione, la sostenibilità ambientale e sociale e la tecnologia.

© Riproduzione riservata