Veto dell’Antitrust sul bando per le Pmi

Secondo l’autorità garante sono troppi i paletti per l’affidamento della gestione del Fondo di Garanzia

L’Antitrust boccia il bando di gara per l’affidamento della gestione del Fondo di garanzia per le Pmi. Troppi i vincoli, spesso non giustificati, che escludono dalla gara potenziali fornitori che potrebbero offrire il servizio. Per questo motivo l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiesto al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che “i criteri per l’ammissione alle gare non prevedano requisiti tecnico-economici eccessivamente onerosi”. In particolare l’Autorità diretta da Antonio Catricalà giudica “un ostacolo” la necessità di avere tra i requisiti un’esperienza negli ultimi cinque anni nella gestione di interventi pubblici di agevolazione alle imprese per conto di pubbliche amministrazioni. Come anche – prosegue Catricalà – il requisito di solidità patrimoniale corrispondente al patrimonio netto dei partecipanti non inferiore a 200 milioni di euro “potrebbe non essere pienamente giustificato sia alla luce dell’entità del servizio da svolgere sia con riguardo all’esistenza di normative di settore e di Autorità preposte al controllo dell’adeguatezza patrimoniale dei soggetti ammessi a partecipare alla gare”.

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