Lo Stato spende 810 milioni l’anno in affitti passivi

Con i lavori di razionalizzazione già in programma, al 2025 si risparmieranno 131 milioni. E altri fondi arriveranno dalle vendite

Fra armamenti, terreni e soprattutto immobili (che rappresentano il 72% dell’intero patrimonio) le pubbliche amministrazioni dispongono di un “tesoretto” che ammonta a ben 476 miliardi. Nonostante ciò, ogni anno spendono 810 milioni in affitti passivi. Il paradosso è stato reso noto ieri dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Riccardo Carpino, nel corso di un’audizione alla Camera. Ma da che cosa dipende questa situazione? Essenzialmente dal fatto che, al momento, una buona parte degli edifici di proprietà pubblica non può essere utilizzata. Una falla non da poco del sistema, alla quale però si sta cercando di porre rimedio, attraverso progetti già avviati e altri da cominciare a breve. “Con la realizzazione dei lavori di razionalizzazione, il risparmio conseguibile al 2023 è stimato in 69 milioni, di cui 9 milioni sono imputabili al rilascio di alcuni immobili del Fondo Fip (Fondo immobili pubblici)” ha spiegato Carpino. Il risparmio sarà ancora maggiore al 2025, quando termineranno anche alcune delle operazioni di razionalizzazione più complesse: a quel punto si conseguiranno altri 62 milioni di risparmi, per un totale di 131 milioni di euro.

Le misure già in atto per risolvere la questione affitti passivi

Quella degli affitti passivi, dunque, è una questione nota da tempo agli addetti ai lavori e negli anni scorsi erano già state avviate delle misure specifiche per cercare di dirimerla. Come l’abbattimento dei canoni di locazione passiva del 15%, che a quest’anno ha permesso di ottenere un risparmio di 123 milioni di euro, gruzzoletto che al 2025 dovrebbe salire almeno a 254 milioni. Non solo. Nel triennio 2015-2017, il Demanio ha avviato circa 3.000 procedure di vendita immobili (1.000 all’anno): al momento ne ha concluso il 30%, incassando complessivamente oltre 60 milioni di euro. “Si tratta di beni considerati non strategici e rientranti in piani di vendita ordinari, su base annuale, in coerenza con gli obiettivi di vendita previsti dal Def. Per le vendite del 2018 pensiamo di arrivare a 25 milioni, allo stato attuale siamo sui 15-18” ha specificato Caprino.

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