Sharing economy amica delle start up. I dati del Politecnico di Milano

Sono 195 nel mondo quelle che operano in ambito Sharing e P2p economy, 26 in Italia. In totale hanno già raccolto oltre 4 miliardi di dollari di investimenti

Stiamo andando verso un nuovo modello di capitalismo? È quanto ci si è chiesti all’incontro “Sharing Economy: dal possesso all’accesso”, il secondo dei Digital Innovation Talks promossi dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano. Durante la tavola rotonda sono stati infatti presentati dati che fanno riflettere: sono 195 le start up censite dalla ricerca a livello internazionale che operano in ambito Sharing e P2P Economy, per un finanziamento complessivo che supera di poco i 4 miliardi di dollari e un investimento medio di circa 25 milioni di dollari.

Biciclette pigliatutto

Oltre la metà dei finanziamenti è stata raccolta dalle prime due start up Ofo e Mobike, le due piattaforme di bike-sharing nate in Cina e attive anche in Europa e America che da sole hanno raccolto circa il 55% dei finanziamenti totali. Dalla ricerca emerge inoltre come la maggior parte degli investimenti (73%) si concentri sulle nuove imprese che operano nell’ambito Pseudo-sharing (quasi 3 miliardi di dollari). Seguono le iniziative appartenenti alla Gig Economy (423 milioni di dollari), l’ambito dei Professional Services (342 milioni di dollari), le iniziative di P2P Lending (162 milioni di dollari) e infine le nuove imprese attive nella Pooling Economy (151 milioni di dollari).

Le start up in Italia

Nella Penisola sono 26 le start up analizzate dalla ricerca. La più finanziata, con oltre cinque milioni di dollari raccolti, è Supermercato24, la piattaforma per la spesa online con consegna a domicilio in giornata anche entro un’ora. Al secondo posto, con 3,7 milioni di dollari raccolti, ProntoPro, marketplace di professionisti per servizi o prestazioni occasionali. Chiude il podio, con 2,2 milioni di dollari, la piattaforma per la consegna di cibo a domicilio Moovenda.«Il fenomeno della Sharing e Peer2Peer (P2P) Economy sta progressivamente modificando in maniera innovativa il nostro sistema socioeconomico», afferma Alessandro Perego, direttore del dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, «portando mutui benefici alle parti coinvolte: chi offre condivide per far fruttare le risorse scarsamente utilizzate; chi utilizza, invece, aggira i costi che derivano del possesso del bene tramite un pagamento a consumo. Questo scambio è abilitato dalle tecnologie digitali, in grado di mettere in contatto domanda e offerta e di garantire l’accesso al bene a chi utilizza, sollevandolo dall’onerosità del possesso. Il fenomeno, potenzialmente pervasivo, coinvolge non solo startup, ma anche incumbent e PA, senza tuttavia aver ancora delineato una chiara direzione evolutiva».

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