Sanità, arrivano i tagli: ecco che cosa cambia per esami e analisi

Nel mirino 13 miliardi di euro di test e visite inutili: l'elenco degli esami sotto osservazione sale a 208. L'obiettivo del governo è recuperare in tempi brevi almeno 2,3 miliardi di euro

Arrivano i primi dettagli sui tagli alla Sanità e agli esami inutili. Sale a 208, dagli iniziali 108 il numero di test clinici nel mirino del governo che punta a recuperare in tempi brevi almeno 2,3 miliardi di euro dei 13 circa che ogni anno vengono buttati in visite inutili, per eccesso di prescrizioni o altre cause. Il provvedimento è stato presentato ieri 22 settembre ai sindacati che potranno presentare in tempi brevissimi – 48 ore, fino a domani 24 settembre – i loro rilievi e osservazioni.

SI PARTE DAI DENTI. Il nodo riguarda la gratuità degli interventi più delicati e spesso eccessivamente prescritti. Si parte dall’odontoiatria, dall’estrazione di un dente a interventi maggiori, che verrà pagata dallo Stato solo a bambini e adulti «vulnerabili». Cioè se hanno gravi malattie croniche o se vivono in situazioni di disagio sociale (solo le urgenze saranno garantite).

RADIOLOGIA NEL MIRINO. Pesante anche la stretta su Tac e risonanze, gli esami richiesti con più leggerezza dai medici. Serviranno una serie di accertamenti – inseriti in un protocollo che verrà fornito ai medici di famiglia – prima di richiedere esami così costosi, ad esempio per un mal di schiena. Chi non si atterrà allo schema, pagherà di tasca propria. Gratuite Tac e risonanza nei casi in cui ci sia un tumore o un trauma come un incidente.COLESTEROLO ALLE STELLE. Altro obiettivo è quello di tagliare il “consumismo sanitario”: l’esame del colesterolo diventerà così gratuito solo per gli ultra 40enni e per i soggetti con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità per dislipidemia: «In assenza di valori elevati l’esame è da ripetere a distanza di 5 anni». Per i test allergologici servirà la richiesta di uno specialista.

Si levano già le proteste dei medici che si oppongono a questa sorta di “black list” e alle sanzioni per chi contravviene. «Alzeremo i toni della nostra protesta» annuncia Silvestro Scotti della Fimmg, i medici di famiglia, al Messaggero. Per gli ospedalieri dell’Anaao, è il presidente Domenico Iscaro a preannunciare «un danno al malato che vendendosi negare la Tac o l’esame rinuncerà a curarsi del tutto o andrà nel privato». «E’ un meccanismo che rischia di rompere il rapporto tra noi e i pazienti», conclude Massimo Cozza, segretario Fp-Cgil medici.

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