Disney & co: la riforma fiscale di Trump premia tutti, tranne i manager

Dopo Walmart e Fca, anche Disney annuncia bonus ai dipendenti grazie al taglio delle tasse voluto dal presidente Usa. Ma i benefici sono solo per i lavoratori, esclusi i dirigenti

La riforma fiscale Trump fa godere i lavoratori e non i manager. Dopo il bonus da mille dollari annunciato da Walmart e quello da 2 mila voluto da Fiat Chrysler insieme al piano di investimenti in Usa, anche Disney annuncia un bonus per i suoi dipendenti grazie al taglio delle tasse voluto dal presidente Usa. Ai 125 mila dipendenti del gruppo andranno mille dollari ciascuno, anche se dal bonus sono esenti le posizioni dirigenziali.

Riforma fiscale Trump: godono i lavoratori, non i manager

Grazie alla riforma fiscale Trump, sono sempre di più le aziende che vogliono condividere con i lavoratori i benefici del taglio delle tasse sulle imprese. Tra le altre novità annunciate grazie alla nuova liquidità disponibile, Disney ha messo in pieni un programma di formazione da 50 milioni per i nuovi dipendenti.

Aumenti e congedi da Starbucks

Si accorda a questa politica anche Starbucks che invece punterà su aumenti salariali e congedi retribuiti ai dipendenti, con un programma di benefit da 250 milioni di dollari complessivi. «Investire nei nostri ‘partner’ è stata da sempre la nostra strategia e grazie ai recenti cambiamenti nella normativa fiscale statunitense, siamo in grado di accelerare alcuni investimenti significativi», ha spiegato in una lettera ai lavoratori l’amministratore delegato Kevin Johnson. A ciascun ‘partner” andranno da 500 ai 2 mila dollari.

Ora i dazi doganali

La riforma fiscale Trump sembra aver colto nel segno e portato benefici immediati agli americani. Ora “The Donald” ci riprova con un’altra delle sue mosse annunciate in campagna elettorale: i dazi doganali sui beni importati dall’estero, in particolare dalla Cina. Si comincia dai pannelli solari che per quattro anni entreranno negli Stati Uniti con un prelievo al 30% che poi calerà al 15%. Il prossimo passo riguarderà le lavatrici: per tre anni la tassazione sarà del 20% sui primi 1,2 milioni di pezzi e addirittura del 50% sulle quantità aggiuntive.

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