Paper ISPI-Deloitte, Paesi G20 verso sostenibilità e sicurezza energetica

Deloitte, Paesi G20 verso sostenibilità e sicurezza energetica entro il 2050© Shutterstock

Le energie rinnovabili, nel 2024, hanno rappresentato più del 90% della nuova capacità energetica mondiale. È successo dopo un aumento di oltre 50% nell’anno precedente, rispetto al 2022. Motore indiscusso sono stare le tecnologie energetiche pulite implementate nei Paesi industrializzati. Adesso, secondo il report di Deloitte, per i Paesi del G20, il prossimo passo è di raggiungere almeno l’80% della produzione elettrica tramite fonti non fossili. Dovrà avvenire entro il 2050.

Un obiettivo intermedio è rappresentato da un’altra deadline: il 2030. Secondo l’Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, la capacità dovrà crescere del 16,6%. A complicare il tutto è la situazione geopolitica e commerciale in atto.

L’importanza del cambiamento

La transizione energetica è un passaggio indispensabile per invertire la rotta che sta portando a un cambiamento climatico importante e pericoloso. Le emissioni di CO₂ legate all’energia hanno toccato il record di 37,7 gigatonnellate. Di queste, il settore elettrico è responsabile per il 36%, l’industria per il 26,5%), i trasporti per il 21,2% e l’edilizia per il 7,9%. A pagarne le conseguenze sono la salute umana, la biodiversità e la sicurezza idrica.

Secondo Deloitte, se non si interviene con un intervento da parte dei Paesi del G20, entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe provocare circa 14,5 milioni di morti, perdite economiche per 12,5 mila miliardi di dollari e fino a 1,1 mila miliardi di spese sanitarie in più. In questo quadro, la pandemia Covid, la guerra fra Russia e Ucraina, i conflitti in Medio Oriente hanno fatto aumentare i prezzi delle materie prime, soprattutto in Europa. A complicare le cose è l’alta concentrazione geografica di minerali critici, essenziali per la produzione di tecnologie pulite.

“Riuscire a bilanciare la spinta verso la decarbonizzazione con la necessità di garantire approvvigionamenti energetici stabili, prezzi sostenibili e filiere industriali resilienti – ha dichiarato Andrea Poggi, Head of DCM Public Policy & Stakeholder Relations Centre e DCM Innovation Leader – rappresenta oggi una delle principali sfide strategiche per le economie avanzate, chiamate a guidare una transizione sostenibile anche sotto il profilo economico e geopolitico. Per affrontarla, è fondamentale promuovere un approccio sinergico e collaborativo tra istituzioni e imprese, valorizzando innovazione e tecnologie emergenti come leva di crescita”.

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