Tranne alcune eccezioni, tutti i commercianti hanno l’obbligo di accettare pagamenti con il bancomat fin dal 2014. Eppure ancora oggi molti si rifiutano di farlo. Per quali ragioni? Perché sembra che installare un Post e mantenerlo sia troppo costoso. In realtà, dati certi non ce ne sono, nemmeno Bancomat spa ne è in possesso, ma stando a Confesercenti “l’obbligo del Pos costerebbe alle piccole imprese almeno 2 miliardi in più”. In effetti, oltre al terminale, che ha un costo dai 61 ai 77 euro, c’è da pagare un canone mensile o annuo, il costo della manutenzione e quello della connessione a Internet. Tuttavia, non si deve trattare di cifre impossibili se praticamente tutti i negozianti dei centri città e di quelli con una clientela straniera offrono questa possibilità di pagamento. Del resto, ormai esistono dei pacchetti che consentono di ridurre i costi. Mobil transation li ha messi a confronto, scoprendo che Poste italiane offre ai titolari di un conto BancoPosta un servizio tutto compreso a 79 euro, senza canone mensile. Nexi, invece, ha un canone di 10 euro mensili. Con Pos Move and Pay di IntesaSanPaolo, i clienti pagano un canone pari a 15 euro e commissioni flessibili per noleggiare il Pos. Ci sono poi alcune soluzioni indipendenti (SumUp, concommissioni flessibili e iZettle) che non sono legate cioè ad alcuna banca, che non prevedono canoni mensili. Costano anche le commissioni, fino all’1,9% e oltre per i valori più elevati. Per questo il Governo chiede la collaborazione delle banche.
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