La multinazionale statunitense Nvidia ha confermato che riprenderà la vendita del suo micro chip di intelligenza artificiale H20 in Cina, dopo aver ricevuto garanzie dal governo degli Stati Uniti per l’ottenimento delle licenze di esportazione.
Questa decisione rappresenta un passo importante nel processo di distensione delle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e il Paese asiatico.
“Il governo statunitense ha assicurato a Nvidia che le licenze verranno concesse, e Nvidia prevede di iniziare le consegne a breve”, ha comunicato l’azienda, che la scorsa settimana ha raggiunto un nuovo traguardo storico diventando la società quotata più preziosa al mondo, con una capitalizzazione di 4.000 miliardi di dollari (circa 3.400 miliardi di euro).
L’annuncio arriva dopo mesi di trattative sia aziendali che diplomatiche. L’amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, ha avuto un ruolo attivo in questo processo, promuovendo i benefici dell’intelligenza artificiale sia a Washington che a Pechino.
Negli Stati Uniti, Huang si è incontrato con il presidente Donald Trump e con legislatori, sottolineando l’importanza di rafforzare l’infrastruttura locale dell’AI e di promuovere la creazione di posti di lavoro in questo settore strategico. Parallelamente, il dirigente ha incontrato anche autorità cinesi e rappresentanti dell’industria tecnologica, evidenziando il potenziale dell’intelligenza artificiale per aumentare la produttività e generare nuove opportunità economiche.
Nvidia nella storia: prima azienda da 4.000 miliardi in Borsa
Le previsioni di Nvidia
Nvidia aveva previsto ad aprile un impatto finanziario fino a 5,5 miliardi di dollari sui propri risultati trimestrali, a causa delle restrizioni imposte dall’amministrazione statunitense alle esportazioni di chip verso la Cina, inclusi Hong Kong e Macao.
Tuttavia, il contesto è cambiato. A giugno, dopo negoziati bilaterali tenutisi a Ginevra e Londra, Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un quadro d’accordo che prevede l’allentamento di alcune misure commerciali.
Pechino si è impegnata ad accelerare le autorizzazioni all’esportazione di prodotti sensibili, come le terre rare, mentre Washington ha accettato di eliminare alcune restrizioni tecnologiche.
All’inizio di luglio, gli Stati Uniti hanno rimosso limitazioni fondamentali sul software e sugli strumenti di progettazione dei chip, spianando la strada a Nvidia per tornare sul mercato cinese. L’annuncio ha dato slancio all’azienda nel pre-mercato, con aumenti superiori al 5%, puntando a nuovi massimi storici.
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