Mondiali al via, ma l’economia del Brasile non riparte

Uno studio di Euler Hermes evidenzia le debolezze del sistema Paese alla vigilia della Coppa del mondo di calcio, dai dati sul pil all’impatto su occupazione e imprese

Limitata crescita nel pil e dei livelli di occupazione nel lungo periodo, un deciso aumento dell’inflazione e una crescita delle insolvenze aziendali, causata dal rallentamento dell’economia. In occasione della 20esima edizione dei Mondiali di calcio, in programma in Brasile, Euler Hermes, società del Gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti, ha analizzato l’impatto economico dell’evento sui principali indicatori del Paese. Eccoli in sintesi:

L’impatto economico su pil e investimenti. Nel periodo 2009-2014, per la realizzazione delle infrastrutture sono stati spesi circa 8.6 miliardi di euro (pari allo 0,5% del pil) mentre nel periodo 2010-2016 in occasione di Giochi Olimpici saranno impegnati circa 4 miliardi di euro (pari allo 0,2% del pil), che rappresentano comunque un impegno economico minimo se rapportato all’economia del Paese. Secondo le prime stime di Euler Hermes, l’impatto economico dei mega eventi in programmazione è stato modesto.

L’occupazione. Anche l’impatto sulla creazione di nuovi posti di lavoro può essere considerato limitato nel lungo periodo. Nel periodo 2009-2014 saranno creati circa 700 mila nuovi posti di lavoro che, se paragonati alla forza lavoro del Paese, pari a oltre 100 milioni, sembra un numero modesto. Inoltre, la maggior parte degli impieghi lavorativi creati nella fase di progettazione scompariranno, così come avrà vita breve anche l’indotto legato al turismo.

Le imprese. Sul fronte delle imprese, l’indice delle insolvenze aziendali nel Paese è atteso in crescita del 9% nel 2014 come conseguenza del rallentamento dell’economia. Per le aziende i principali problemi sono rappresentati dalla debole domanda interna, fortemente influenzata dalle pressioni inflazionistiche, e dall’inasprimento della politica monetaria.

Nessuna bolla immobiliare all’orizzonte. Secondo le valutazioni di Eluer Hermes non si prevede l’esplosione di una bolla immobiliare per il paese visto il limitato impatto dell’ammontare dei crediti necessari per la realizzazione delle opere infrastrutturali (solo l’8% del pil). Inoltre anche l’ammontare dei fondi pubblici destinati per l’organizzazione dei due eventi – Mondiali e Olimpiadi – ha un incidenza minima sul deficit di bilancio dello Stato che crescerà solamente dell’1% nel periodo 2009-2016.

Attesa una forte pressione sui prezzi al consumo. Le pressioni inflazionistiche sono cominciate a partire dal 2009, al momento dell’assegnazione del Mondiale, e nel periodo 2009-2013 la crescita addizionale è stata pari al 1,2% (0,4% solo nel 2013). I livelli inflazionistici raggiungeranno il picco tra agosto e settembre e in media possiamo valutare intorno allo 0,5% il peso generato dai Mondiali di calcio sui livelli di inflazione del Paese. Includendo anche i prossimi Giochi Olimpici, la crescita addizionale dell’inflazione sarà pari a 2,5% nel periodo 2009-2016 e l’inversione del trend di crescita è atteso non prima del 2020.

Il prossimo futuro. I mega eventi in programma stanno mostrando un Paese basato su un modello economico debole. Le infrastrutture ancora non all’altezza, i deboli investimenti per spingere verso l’alto la competitività delle imprese, i problemi inflazionistici con conseguente impatto sulla domanda interna, la bassa attrattività dei capitali esteri e le differenti forme di protezionismo, sono solo alcuni dei problemi che, secondo la società del gruppo Allianz, sono da risolvere nel prossimo futuro.

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