Milano esulta, il Bie dà il via libera per l’Expo 2015

Dopo le rassicurazioni inviate dal comune sull’acquisizione dei siti, gli organizzatori dell’Esposizione universale autorizzano il capoluogo lombardo alla registrazione come sede dell’Expo

I problemi non sono ancora completamente risolti, ma la notizia di oggi per Milano è un decisivo passo avanti verso l’Expo 2015. Questo pomeriggio l’Ufficio internazionale dell’Esposizione universale (Bie) ha autorizzato la registrazione di Milano all’Assemblea generale come sede dell’Expo. Una decisione che arriva in seguito ai documenti inviati dall’amministrazione comunale lombarda, che hanno rassicurato gli organizzatori sull’acquisizione dei siti per la Fiera universale. “I documenti inviati ieri da Milano – conferma il presidente della Commissione Bie, Steen Christensen – confermano che l’acquisizione dei siti è sicura. Fortunatamente ho ricevuto dal consiglio del Bie una raccomandazione positiva per la registrazione di Expo 2015 all’Assemblea generale di novembre”.Molto soddisfatti anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che uscendo dalla sede del Bie a Parigi hanno rimandato a una futura conferenza stampa altri dettagli dell’incontro. “Siamo tutti molto soddisfatti e allineati tutti dietro al sindaco” ha dichiarato Formigoni.

“Il mondo delle imprese crede ancora nell’Expo 2015”“Finalmente torna un clima di fiducia sull’Esposizione del 2015” ha commentato il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli che ha sottolineato l’impegno delle imprese per la realizzazione dell’Expo 2015. “Il tempo, come sappiamo, è stretto ma il sistema Milano ha tutte le potenzialità per organizzare una manifestazione universale di successo”. Secondo una ricerca dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano il mondo delle imprese è pronta a scommettere sulla Esposizione universale di Milano. Circa il 50% delle imprese ritiene, infatti, che l’evento del 2015 saprà portare grossi vantaggi per la città, il 28% crede comunque in un impatto abbastanza positivo. Si tratta soprattutto di opportunità economiche (24%), nuove infrastrutture (21%), lavoro (15%).

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