Metà dei giovani ha una carta di pagamento, ma è affezionata al contante

Il denaro personale dei ragazzi è frutto di regali e buoni risultati a scuola; poco diffusa la remunerazione in seguito ad un lavoro

Una ricerca online svela come il 48% dei giovani in Italia possieda un metodo di pagamento elettronico fin dalla più tenera età, ma la maggior parte preferisce gestire i soldi in contanti e conservarli a casa piuttosto che in banca o in un libretto di risparmio. Lo studio, intitolato “L’educazione al valore del denaro nella generazione Z” e sviluppato da Doxa per American Express e Fondazione per l’Educazione Finanziaria su un campione di 504 genitori e 501 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, ha indagato le abitudini di gestione economica delle nuove generazioni in un contesto di crescente digitalizzazione delle transazioni. Trovando come l’esempio di papà e mamma sia un elemento chiave, ma caratterizzato da pregiudizi e diffidenza verso la moneta elettronica, concentrato sulle questioni finanziarie del brevissimo termine, più che sulla pianificazione delle spese e il risparmio.

IL DENARO DEI RAGAZZI. L’87% dei giovani possiede denaro personale, derivante principalmente da regali di parenti per compleanni e festività (74%) o in cambio di buoni voti (51%), mentre quasi la metà (47%) riceve una “paghetta” fissa. Sono pochi quelli che ricevono soldi come pagamento in seguito ad un lavoretto in casa (32%) e ancora meno diffusi sono gli impieghi estivi (10%) e part time (9%). I ragazzi risparmiano abbastanza (almeno una volta ogni tre mesi per il 75%) ma senza seguire una strategia precisa, e ben il 57% conserva il denaro in casa, mentre il 28% lo tiene su una carta ricaricabile personale. Negli acquisti, i negozi fisici (96%) sono al primo posto, seguiti dall’online (75%). I maschi sono principalmente interessati ai videogiochi (37%) mentre le femmine comprano vestiti e accessori (61%) o libri e musica (46%), per un totale di 48 euro di spesa media mensile.

IL RUOLO DEI GENITORI. I genitori sono un punto di riferimento nella gestione dei risparmi personali (91%) e il primo confronto anche per quanto riguarda gli acquisti online (79%). Con i figli parlano di soldi in termini pratici, valutando insieme una spesa (68%) o quando questi ultimi chiedono soldi per comprare qualcosa (64%), ma si confrontano poco per capire meglio le questioni di carte bancarie, conti correnti e finanziamenti (20%). E per il 69% dei genitori rimane preferibile mettere loro in mano i contanti. Il 47% vede il proprio esempio come elemento indispensabile nell’insegnamento del valore del denaro, e il 26% ritiene che insegnare ai figli a gestire i desideri e l’impulso a comprare, ma anche supervisionarli negli acquisti, orientarli verso beni e servizi adatti all’età e contenere delle pressioni dei coetanei e delle mode siano compiti importanti (14%). Con il rischio, però, di trasmettere comportamenti errati e pregiudizi, come quelli sulle carte di pagamento, generando ripercussioni sulla loro capacità di gestire consapevolmente i propri soldi.

“Investire nell’educazione finanziaria significa investire nel futuro del Paese e American Express è pronta ad impegnarsi mettendo a disposizione competenze e risorse al fine di poter contribuire allo sviluppo di una cittadinanza più informata e in grado di scegliere consapevolmente in ambito finanziario e del risparmio. L’educazione finanziaria deve essere una materia accessibile a tutti, e in grado di raggiungere tutte le fasce d’età. Pensiamo a una disciplina trasversale che abbia come obiettivo quello di accrescere la fiducia del consumatore e delle controparti di tutto il sistema economico del Paese, favorendo efficienza, competitività e stabilità” dichiara Marita Spera, Head of public affairs and external relations di American Express Italia.

© Riproduzione riservata