Mercatone Uno all’asta: si parte da 280 milioni di euro

L’insegna da circa 80 punti vendita e fatturato da 400 milioni finirà a quegli operatori che potranno garantire una “concreta prospettiva di rilancio industriale del gruppo”

È stato pubblicato il bando internazionale per la vendita del gruppo Mercatone Uno, che comprende 79 punti vendita per una superficie complessiva di 500 mila metri quadri. La base d’asta è di 280 milioni di euro e le offerte vincolanti possono essere inviate entro il prossimo 7 settembre. Come specificato in un comunicato ufficiale, “non è previsto il trasferimento dei debiti del gruppo a carico dell’acquirente”. Si sottolinea inoltre che il bando è aperto a operatori “che possano garantire una concreta prospettiva di rilancio industriale del gruppo che, a oggi, mantiene una notevole importanza in termini di quote di mercato del settore, pari a circa il 10%”.

NEL 2016 FATTURATO DA 400 MILIONI DI EURO. Dall’’inizio della procedura, l’operato dei commissari straordinari ha permesso di tornare a garantire l’operatività di 59 punti vendita rispetto ai 42 di partenza. Il lavoro non si ferma: “La prospettiva è quella di rendere completamente operativi 61 punti di vendita con oltre 320 mila metri quadri di superficie commerciale nei prossimi mesi, che svilupperanno un fatturato che nel 2016 supererà i 400 milioni di euro, rispetto al fatturato di chiusura nel 2015 pari a 347 milioni di euro”. Secondo il piano triennale dei commissari nel 2017 il fatturato dovrebbe arrivare a 530 milioni di euro.

SALVATI OLTRE 3 MILA POSTI DI LAVORO. Si chiarisce inoltre che “l’attività della procedura di amministrazione straordinaria è stata sviluppata senza ricorrere alla garanzia dello Stato per l’ottenimento di prestiti bancari, ma con azioni rese possibili grazie soprattutto alle positive relazioni instaurate con la gran parte dei fornitori che hanno avuto fiducia nell’attività del gruppo e della procedura. Tutto ciò è stato realizzato grazie al responsabile apporto di tutti i lavoratori e alla rinnovata fiducia concessa dalla clientela a uno storico gruppo italiano della distribuzione moderna che i commissari auspicano abbia concrete possibilità di prospettiva per il futuro”. Sono stati salvaguardati 3.345 posti di lavoro “grazie alle positive relazioni con le organizzazioni sindacali”.

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