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Manovra, oggi al Senato. Ma è tutto da rifare

Opposizioni e maggioranza discutono sulle modiche da apportare al decreto. Tra le ipotesi un aumento dell’Iva, Tfr in busta paga e prelievo aggiuntivo sui capitali scudati

Giornate calde queste per la politica italiana. Nei palazzi romani, ma non solo, in discussione la manovra bis, quella nata per ‘racimolare’, nei prossimi due anni, una cifra vicina ai 45 miliardi di euro. Il testo, così come è stato approvato, in tutta fretta venerdì scorso, dal Consiglio dei ministri (scarica il decreto 138 del 13 agosto) non convince nessuno, divisa la stessa maggioranza. Da più parti si discute circa la possibilità di modificarlo, anche in quelli che sono i suoi capisaldi. Lo stesso premier, Silvio Berlusconi non esclude possibili correttivi, purché alla fine il totale della manovra rimanga invariato: «I saldi della manovra sono intoccabili, ma guarderemo alle proposte, senza fare distinzioni circa la fonte da cui provengono». Tante le ipotesi che si fanno strada: dall’aumento dell’Iva, all’inasprimento delle imposte sullo scudo fiscale (1 o 2 punti percentuali), fino al Tfr in busta paga. In dubbio anche il cosiddetto “contributo di solidarietà”, quello che, come sottolinea Berlusconi «è stato introdotto non perché dia un grande introito, secondo i nostri calcoli, molto meno di un miliardo di euro, ma perché non fossero le classi minori e quelle più disagiate, attraverso un minore servizio reso loro dalle amministrazioni locali, a dover pagare maggiormente il costo della manovra».

Prevista per le 16:30 di oggi l’assemblea per la presentazione del ddl di conversione del decreto. Una seduta lampo, alla presenza probabilmente di pochi senatori, ma funzionale al passaggio del provvedimento alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, nelle quali a partire da lunedì 22 agosto, si deciderà davvero.

Le misure attualmente previste dal decreto:

TFR dipendenti statali. Saranno circa 19mila i lavoratori del pubblico impiego che nel 2012, scegliendo il pensionamento anticipato, vedranno slittare l’erogazione del loro TFR. Per quanto riguarda, invece, i pensionamenti di vecchiaia, la cui indennità di buonuscita slitta di sei mesi, il numero degli interessati si dovrebbe attestare dalle 16mila alle 35mila unità.

Contributo di solidarietà. 3.817,4 milioni di euro: è questo il valore del prelievo sui redditi più alti quantificato per i prossimi tre anni. Secondo Relazione Tecnica infatti il gettito aggiuntivo sarà di 674,4 milioni nel 2012, 1.557 nel 2013 e 1.586 nel 2014.

Rendite finanziarie. La norma che armonizza la tassazione delle rendite finanziarie al 20%, esclusi i titoli di Stato, porterà nelle casse dello Stato a regime 1.919 miliardi di euro.

Soppressione mini-enti, anche di ricerca. Nessuna deroga, tutti gli enti con meno di 70 addetti, ricerca compresa, saranno aboliti.

Robin Hood Tax. La nuova tassa porterà nel 2012 1.880 milioni di euro, e 900 milioni sia nel 2013 che nel 2014.

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Giulio Tremonti e Silvio Berlsconi