Anche il lusso conosce crisi: causa Covid-19 nel 2020 segnerà un -20%

Nonostante un inizio anno molto promettente, la diffusione del virus e il conseguente lockdown ha colpito l’industria dei beni personali di alta gamma, che registrerà segni negativi in tutte le categorie e i mercati. Il trend di lungo periodo, però, rimane positivo

Anche un settore che meno di tutti aveva risentito delle recenti crisi economiche deve piegarsi alla pandemia del virus Covid19. Secondo le analisi di Bain & Company e Altagamma – contenute negli aggiornamenti del Monitor Altagamma Bain sui mercati mondiali e dell’Altagamma Consensus 2020 – la pandemia colpirà duramente anche l’industria dei beni personali di lusso, che registrerà a livello mondiale un calo di fatturato del 20% nel 2020. Per Europa (-29%) e Americhe (-22% il Nord e -21% l’America Latina) si prevede la maggior decrescita anche per via della loro più lunga esposizione alla crisi e l’assenza di flussi turisti internazionali, soprattutto cinesi. Per quanto riguarda i prodotti, i peggiori impatti sono stimati per gioielli (-23%), orologi (-25%) e abbigliamento (-21,5%), mentre per pelletteria (-17%) e cosmesi (-13%) il calo sarà inferiore.

“Il comparto però ripartirà e il trend di lungo periodo rimane positivo con una crescita del 2-3% da qui al 2025”, sottolinea il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli. “L’industria creativa italiana, dotata di risorse manifatturiere, creative e imprenditoriali uniche, ha le carte in regola per rilanciarsi e tornare a esercitare la sua leadership mondiale. Vi sono però alcune priorità: nel breve periodo la tutela delle filiere in difficoltà; nel medio periodo la trasformazione digitale, il rilancio del turismo – che è strategico per tutti i settori – e un’attenzione ancora più forte alla sostenibilità ambientale e sociale”.

Il ritorno ai livelli (in valore assoluto) del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023, con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa (e soprattutto) la risposta strategica dei brand alla crisi. Per il 2025, ci si attende che il mercato raggiunga i 320-330 miliardi di euro: rappresenterebbe un tasso di crescita 2019-2025 del +2/+3%.

L’industria dei beni personali di lusso dovrà confrontarsi con cambiamenti e forze perturbanti nei prossimi anni, ed è principalmente nelle mani dei player di questo comparto rimodellarlo di conseguenza, a partire da ora: mentre reagiscono in modo da navigare la crisi attuale, i brand devono pianificare adesso come intendono guidare la trasformazione dell’industria, partendo dal consumatore. “Il settore sarà profondamente trasformato”, dichiara Claudia D’Arpizio, Partner di Bain & Company. “La crisi attuale impone a quest’industria di pensare in maniera ancora più creativa e di innovare ancor più velocemente per soddisfare le richieste dei consumatori e superare i vincoli sui canali. I brand che usciranno vincitori saranno quelli che riescono a interpretare al meglio lo zeitgeist, rimanendo coerenti al loro dna e alle loro radici”.

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