L’esperienza? Un ostacolo all’innovazione aziendale

Uno studio svolto da NoStopEvolution tra i top manager italiani mette in risalto le nuove sfide: quello che manca, spesso, è il coraggio di cambiare

Creatività, innovazione e cambiamento sono termini oggi sin troppo utilizzati, soprattutto in relazione a quanto realmente, nelle aziende italiane, i principi dietro le parole siano effettivamente seguiti. Questo quanto emerge da una ricerca svolta da NoStopEvolution, società di consulenza specializzata nello sviluppo della leadership creativa, che ha indagato su come l’innovazione e viene vissuta, interpretata e promossa all’interno delle aziende, a prescindere dal settore merceologico di appartenenza.

IL CAMPIONE. Gli intervistati sono tutti top manager di società e imprese, persone che in definitiva hanno un ruolo di guida, pianificazione e coordinamento delle attività e possono quindi intervenire direttamente nei processi aziendali. Una percentuale significativa di questi, per l’esattezza il 47.6%, ha definito “innovativa” la propria azienda, seguita da un 23,81% che invece ha preferito rispondere “abbastanza innovativa”. Ma davvero in Italia il 70% delle imprese segue principi legati all’innovazione e al pensiero creativo?

L’ESPERIENZA? UNA TRAPPOLA. Una parziale risposta arriva dalla definizione che gli intervistati hanno dato della parola “innovazione”, affiancandola a concetti come “novità”, “apporto di un cambiamento” e “miglioramento”: concetti vicini al significato del termine, ma forse troppo generici. Viceversa, una delle risposte più interessanti raccolte dall’indagine accosta a “innovazione” la capacità di “uscire dalla trappola dell’esperienza”: un punto di vista particolarmente azzeccato, perché il modo di lavorare, rodato ed efficace, può trasformarsi in un ostacolo alla crescita.

SCACCIARE LA PAURA. Luciano Boccucci, fondatore di NoStopEvolution, ha sottolineato come innovare significhi « uscire dalla propria zona di comfort per sperimentare sfidare continuamente lo status quo. Il cambiamento creativo è necessario per rivoluzionare metodi e prassi aziendali che spesso possono ostacolare lo sviluppo di nuove idee e percorsi». Anche la paura di sbagliare, o la necessità di ottenere risultati immediati, sono fattori che impediscono una visione a lungo termine ed emergono tra i principali scogli da superare per intraprendere percorsi strutturati di rinnovamento. Spesso il freno all’innovazione nasce da un’errata percezione del proprio contesto di riferimento o dall’incapacità di interpretarne alcuni segnali. Lavorare immersi solo nella quotidianità impedisce una visione chiara e più ampia di ciò che accade e i campanelli di allarme, invece di destare l’attenzione, spesso paralizzano potenzialità che dovrebbero invece essere espresse e valorizzate.

USCIRE DALLO STALLO. Un aiuto, teorico e pratico, arriva proprio dalle società di consulenza come NoStopEvolution. Secondo la filosofia di tali realtà, in un mondo in continua trasformazione è necessario non solo riuscire a stare al passo con i mutamenti all’interno del proprio scenario, ma è importante emergere anticipandone stimoli e cambiamenti, intervenendo sul mercato da protagonisti. Si tratta di un processo che, se guidato con l’approccio giusto, si può tradurre in benefici e risultati tangibili che hanno un impatto immediato sulle persone, sul clima, i processi e i prodotti aziendali. L’importante, però, è cercare di innovare dall’interno, una spinta che può solo arrivare dai manager. Che non devono mai smettere di sperimentare.

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