L’e-commerce supera i 9,5 miliardi, ma non basta

Anche per quest’anno stime di crescita a due cifre per il commercio elettronico in Italia, ma soffriamo ancora un ritardo cronico nell’alfabetizzazione digitale e aumenta il gap con il resto d’Europa

Ingrana la marcia il commercio elettronico in Italia che anche quest’anno è stimato in crescita del 18% e conterà un fatturato di circa 9,5 miliardi di euro. In progresso del 21% anche l’export che, composto per il 55% dal turismo e per il 33% dall’abbigliamento, raggiungerà a fine 2012 un valore totale di oltre 1,6 miliardi di euro, secondo le stime dell’Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano.Rispetto al resto d’Europa l’Italia sembra però procedere a rallentatore. A tirare il freno a mano sono soprattutto il ritardo cronico nell’alfabetizzazione digitale degli italiani in confronto ai cugini europei, le importazioni che non decollano, il livello di tecnologia e produttività arretrato, la competitività e la penetrazione della banda larga ancora basse.Gli italiani tra i 55 e i 74 anni che usano la rete sono infatti solo il 22% contro una media europea del 40%, quelli tra i 25 e i 54 anni il 60%, (media del 76%) mentre i più giovani l’81% (10 punti percentuali in meno rispetto alla media). Tra coloro che navigano solo il 15% effettua acquisti online, contro il 27% degli spagnoli, il 53% dei francesi, il 64% dei tedeschi e il 71% dei britannici (media europea del 43%).Un gap che le imprese nazionali devono cercare di colmare per riprendere in mano le sorti dell’economia italiana e fare in modo che l’e-commerce possa davvero essere considerato uno dei principali motori per il rilancio dello stivale, come sta già avvenendo negli altri Paesi. Notizie positive d’altro lato ci sono: da aprile 2011 gli utenti attivi online sono cresciuti dell’11% raggiungendo quota 10 milioni negli ultimi tre mesi 2012 (fonte Human Highway). L’impegno di Netcomm su temi come trasparenza, codici di condotta e progetti di formazione, attraverso il supporto alla nascita dell’Associazione Europea, al progetto “MyBank” e alla cabina dell’Agenda Digitale Italiana va in questa direzione e mira a coinvolgere anche chi ha più timori nei confronti degli acquisti in rete.

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