Le aziende fanno così

Piccole buone abitudini, idee geniali così come nuovi hardware: tutto ciò concorre al risparmio. Anche di migliaia di euro

MORANDO – «NO ALLE SCORTE ECCESSIVE»«In periodi di profonda crisi economica anche le aziende di comprovata solidità cercano di ottimizzare al massimo gli investimenti». E così Franco Morando, terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia leader italiana nel pet food con un fatturato 2012 di 110 milioni e previsioni di crescita a due cifre, ha messo in campo una serie di misure molto efficaci. «Abbiamo tagliato alcune consulenze esterne riportando dentro il lavoro, per esempio creatività e advertising; ridotto il tariffario dei rimborsi per pasti e pernottamento dei commerciali e fissati target di vendita più alti rispetto al passato per spronare le performance aziendali». E nell’organizzazione del lavoro di tutti i giorni, super attenzione a scarti e non conformità del prodotto, logistica e movimenti inutili, scorte eccessive, processi inefficienti, attese o sovrapproduzione.

DAIICHI SANKYO – «INCENTIVIAMO IL CAR SHARING»Nella sede romana dell’azienda farmaceutica giapponese risparmiare significa anche rispettare l’ambiente. «Rimborsiamo l’importo dell’abbonamento annuale ai mezzi pubblici, incentiviamo il car sharing e nella lista delle auto aziendali ci sono solo vetture a basso consumo, anche ibride», dice Elisa Zazza, responsabile dell’ufficio HR e Project Leader delle iniziative ecosostenibili. «Abbiamo in progetto l’installazione di sensori di rilevazione di presenza in tutti gli ambienti, così da spegnere automaticamente le luci quando non c’è nessuno, e l’implementazione di un monitoraggio statistico dei consumi misurabili». Poi le regole del buon senso: usare le scale al posto degli ascensori, spegnere luci e monitor prima della pausa pranzo, stampare l’indispensabile e sempre fronte e retro, usare la mail invece della posta cartacea.

WOLTERS KLUWER ITALIA – «IMPEGNO ANCHE PER L’AMBIENTE»«Siamo impegnati da sempre nella lotta agli sprechi anche per un preciso impegno a favore dell’ambiente: non a caso abbiamo il 34° posto al mondo tra le most sustainable companies della classifica Global 100», dice Anna Ponticiello, direttore della comunicazione nell’azienda leader per l’informazione professionale. «Abbiamo ridotto l’uso della carta, incentivato i viaggi in treno e dotato tutte le location di sistemi di video conferenza per ridurre gli spostamenti. Tra le ultime iniziative c’è il nuovo impianto luci a Led che prevede l’adozione di sensori che regolano l’intensità luminosa in base alla luce esterna e spengono la luce quando non ci sono persone in ufficio. Una soluzione energetica che taglia di oltre il 50% i costi totali con un risparmio per anno, nella sola sede Assago, a Milano, di 300mila kW/ora e 90 mila kg di anidride carbonica».

SABAF – «INNOVAZIONE SIGNIFICA RISPARMIO»Risparmiare? In Sabaf, l’azienda bresciana leader nella progettazione e produzione di componenti per elettrodomestici a gas, è tutta questione di chimica. La formula giusta per non inquinare e tagliare i costi si chiama alcool modificato e serve per lavare i metalli. Rispetto agli altri (vecchi) prodotti il lavaggio è di qualità migliore ed è possibile riutilizzare l’alcool all’infinito. Ma soprattutto costa zero. «Con un investimento di un milione di euro e un processo di sostituzione appena iniziato», spiega il direttore tecnico della società, Massimo Dora, «otteniamo un risparmio di 60 mila euro all’anno, azzerando di fatto gli attuali costi di gestione degli impianti a percloro». Seconda mossa: al posto dell’inchiostro per scrivere sui rubinetti le caratteristiche distintive del prodotto, come vuole la legge, si usa il laser a fibra ottica.

SANPELLEGRINO – «UNO STICKER PUÒ FAR MOLTO»Dire basta agli sprechi in Sanpellegrino è una questione di piccole buone abitudini. «Un post-it incollato sulle porte degli uffici per ricordare di spegnere tutto quando si esce», racconta Daniela Murelli, direttore Corporate Social Responsibility del gruppo Sanpellegrino, «oppure le stampanti che funzionano solo con il badge: si lancia la stampa dal Pc ma per farla partire occorre recarsi personalmente alla macchina, un piccolo sforzo che scoraggia lo spreco di fogli, spesso mai recuperati. Poi attenzione allo spreco dell’acqua nei bagni: sono posizionati degli stickers sullo sciacquone, per ricordare la differente portata di acqua a disposizione, tre o sette litri». Infine, un corretto uso degli strumenti hi tech. «È sicuramente un buon aiuto, per questo mettiamo le nostre persone nelle condizioni di poter utilizzare al 100% ciò che la tecnologia ci mette a disposizione».

ASKOLL – «SÌ AI BENEFIT, NON AGLI SPRECHI»I benefit non sono certo uno spreco, ma quando il costo di caffé e bevande, che Askoll offriva gratis ai dipendenti, è salito per evidenti abusi a 80 mila euro l’anno, l’azienda ha fatto marcia indietro. «Una mossa che ha trovato concorde persino il sindacato», precisa Mario Bassini, direttore delle risorse umane della holding che impiega più di 2.500 persone e 11 società attive nel settore acquari, componenti per elettrodomestici e automazione. «Nella scelta delle auto aziendali stiamo valutando marche più economiche, con risparmi anche di un terzo sulla spesa complessiva, mentre la pulizia degli uffici, prima giornaliera, è già oggi a giorni alterni con risparmi di decine di migliaia di euro l’anno». Altre idee? «Nelle mie precedenti esperienze lavorative ho visto sostituire piante di plastica a quelle vere, meno costose e senza necessità di manutenzione».

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