L’aumento dell’Iva va messo nel cassetto

Lo ri-sottolinea Confcommercio preoccupata per il possibile scambio a favore dell’intervento sul cuneo fiscale

Dopo l’Imu l’altro capitolo prioritario che sta a cuore, o meglio che è una spina nel finaco del mondo del commercio è l’aumento dell’iva dal 21% al 22%. Ebbene, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli interviene – a poco meno di tre settimane dalla scadenza del ‘congelamento’ dello scatto – nel dibattito sull’Iva sottolineando che “tornare indietro e riproporre l’incremento dell’imposta vorrebbe dire soffocare i presupposti della ripresa”. “L’obiettivo di ridurre la pressione fiscale è e deve rimanere un obiettivo irrinunciabile” e anche altre confederazioni premono perché il Ministro Saccomanni chiarisca che non c’è scambio cuneo fiscale-Iva e che quindi l’ipotesi dell’ennesimo salto di un punto dell’aliquota non sia oggi la strada più ‘concreta’ che il Governo vuole abbracciare, anche perché il capitolo dei famosi 2 miliardi di euro da trovare per coprire l’extra mancato gettito resta aperto.

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