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La Grecia privatizza. Accordo Sarkozy-Merkel per il bailout

Lo Stato ellenico conta di raccogliere 50 miliardi di euro entro il 2015, intanto Francia e Germania hanno raggiunto l’intesa per il secondo invio di liquidità che dovrebbe evitare la bancarotta di Atene

Alla vigilia del summit dei capi di Stato a Bruxelles – che dovrà mettere a punto un piano peil salvataggio della Grecia e per la stabilizzazione dell’area euro – Francia e Germania raggiungono un accordo su un secondo bailout’(invio di liquidità per salvare un soggetto dalla bancarotta). L’intesa è stata siglata dal presidente francese Sarkozy e dal cancelliere tedesco Merkel in un incontro al quale ha partecipato anche il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet. Sia la presidenza francese che la cancelleria tedesca hanno confermato l’accordo, ma i dettagli non sono stati subito resi noti. Intanto la Grecia annuncia l’avvio della fase di ristrutturazione del Paese che passerà anche dall’attuazione del piano di privatizzazione. Annunciato dall’ufficio per la valorizzazione della proprietà di Stato, il piano diventerà operativo entro la prima settimana di settembre. Fra le prime operazioni il rinnovo delle concessioni dell’aeroporto di Atene, dell’Opap (il totocalcio greco) e delle lotterie dalle quali si dovrebbero raccogliere 1,7 miliardi. Lo Stato ellenico spera poi di incassare, entro la fine del 2015, 50 miliardi di euro da destinare alla riduzione del debito: il ministero delle Finanze è in cerca di consiglieri finanziari per procedere alla privatizzazione delle prime sette società a partecipazione statale, ovvero il Casinò di Parnitha, le Poste (Elta), la Trainose, l’azienda metallurgica Larco, una società per lo sfruttamento di giacimenti minerari nel Nord del Paese oltre a due aziende concessionarie di porti ed aeroporti. Riguardo i porti e gli aeroporti del Paese, il governo ha deciso di raggruppare tutti i piccoli porti (salvo i 12 più grandi) in una società per azioni che sarà privatizzata in seguito. Per gli aeroporti è in cerca di investitori strategici per tutti gli scali del Paese, salvo quello di Heraklion sull’isola di Creta.