Italia in debito con le aziende per 65 miliardi di euro

Il nostro Paese maglia nera in Europa per le fatture non ancora pagate dalla Pubblica amministrazione: fenomeno in calo, ma oltre il 50% degli importi non sono stati saldati al termine dei 60 giorni dalla fattura

Forniture, manutenzioni e lavori fatturati, ma ancora non saldati. Ammonterebbe a 65 miliardi di euro il debito della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle imprese. È l’allarme della Cgia di Mestre, che, basandosi sui dati non ufficiali forniti dalla Banca d’Italia – a due anni dal lancio della fatturazione elettronica, non si sa ancora con precisione a quanto ammonti il debito della PA –, sottolinea come oltre la metà del debito (34 miliardi di euro) è dovuto a fatture non pagate entro il termine, previsto dalle regole Ue, di 30-60 giorni.

FENOMENO IN CALO, MA… Accentuatosi durante la crisi, dalla Cgia si evidenzia come dal punto di vista dimensionale il fenomeno si sia ridotto negli anni, attraverso gli interventi messi in campo nel biennio 2013-2014. In questo periodo, infatti, sono stati stanziati oltre 56 miliardi; al 20 luglio 2015 – ultimo aggiornamento disponibile – i pagamenti avevano toccato quota 38,6 miliardi di euro.

Debiti commerciali PA in Italia: più della metà è dovuta ai ritardi

ANNIStima debito PA

(in miliardi di euro)

Totaledi cui fisiologicidi cui dovuti a ritardi
2008684721
2009774929
2010815327
2011854737
2012944053
2013763143
2014723240
2015653134
Var. % 2008/2015-5%-34%+62%

Elaborazione Ufficio Studi Cgia su dati Banca d’Italia (Relazione annuale del 31/05/2016 e QEF 295)

Debiti PA in Europa: Italia maglia nera

PAESI AREA EUROStock al 31/12/2015 (milioni di euro)In % sul Pil
ITALIA48.9843,0
Portogallo3.6862,1
Finlandia3.6881,8
Slovenia6391,7
Irlanda4.0941,6
Slovacchia1.2591,6
Grecia2.5101,4
Spagna14.5211,3
Malta1021,2
Austria4.1581,2
Germania37.4751,2
Francia26.4861,2
Belgio4.1481,0
Estonia1630,8
Paesi Bassi5.5940,8
Lussemburgo3790,7
Lettonia1350,6
Lituania2360,6
Cipro80,0
Area Euro (19)158.2651,5

Elaborazione Ufficio Studi Cgia su dati Eurostat (ottobre 2016)

© Riproduzione riservata