Istat, Pil in aumento: +0,3% nel primo trimestre 2025, inflazione al 2%

Istat, Pil in aumento: +0,3% nel primo trimestre 2025, l’inflazione sale al 2%© Shutterstock

L’Istat ha evidenziato dei dati che la dicono lunga sulla condizione economica dell’Italia: il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è in aumento dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre 2024 e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 

La variazione congiunturale inferiore a mezzo punto percentuale, secondo gli analisti dell’istituto di statistica, “è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi sono risultati stazionari”.

Questi numeri sono dovuti anche “ai segnali, anch’essi positivi, del quarto trimestre 2024, quando la crescita congiunturale risultava dello 0,2% (rivista al rialzo dallo 0,1% diffuso a marzo 2025) e quella tendenziale dello 0,5%. Questa stima, di cui si sottolinea la natura provvisoria, determina una crescita acquisita nel 2025 dello 0,4%”, ha precisato l’Istat.

Primo trimestre 2025, sale l’inflazione

L’Istat, oltre a mettere in evidenza un incremento del Pil dello 0,3%, segnala anche un aumento dell’inflazione. Il carrello della spesa accelera del 2,6% Ad aprile, in base alle stime preliminari, l’inflazione sale al 2%, rispetto all’1,9% di marzo 2025. Secondo l’istituto di statistica, si registrano tensioni sui prezzi degli alimentari del 3,0%, rispetto al 2,4%, e dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4% da +1,6%), che risentono di aspetti stagionali. 

Il carrello della spesa – che comprende i beni alimentari, per la cura della casa e della persona – è in aumento dal +2,1% al +2,6%. Subisce un incremento pure l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che aumenta da +1,7% a +2,1%.

In base alle stime, ad aprile 2025 il Nic – l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività -,al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dal +1,9% registrato a marzo 2025.

Gli esperti spiegano che la leggera accelerazione del tasso d’inflazione, oltre ai prezzi degli energetici regolamentati e dei servizi relativi ai trasporti, è dovuta anche all’aumento del ritmo di crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) e lavorati (da +1,9% a +2,3%).

I prezzi degli energetici non regolamentati, invece, decelerano riportando il tasso di variazione su valori negativi da +0,7% a -2,9%. Lo stesso vale per i costi dei tabacchi che passano da un +4,6% a un +3,4%.

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