Novembre nel segno della fiducia: in questo mese, l’Istat ha registrato l’indice di fiducia più alto di sempre tra i consumatori, nonché il più alto indice di fiducia dal 2007 a oggi per quel che concerne le sole imprese. Più nel dettaglio, le aspettative dei consumatori salgono dai 117 punti di ottobre agli attuali 118,4 punti: un dato, come specifica l’Istat, influenzato “solo in minima parte” degli attentati di Parigi. Questo perché la rilevazione si concentra nei primi 15 giorni del mese. A salire sono pressoché tutti i componenti della fiducia: gli italiani sono ottimisti sia sull’andamento economico del Paese, che passa dai 153,3 di ottobre agli attuali 158,3, sia a livello personale, anche se in questo caso l’incremento dell’indice è meno marcato (da 103,9 a 105). Salgo anche la fiducia corrente (da 109,3 a 111,6) e futura (da 127,2 a 128). Contestualmente, diminuiscono le preoccupazioni legate alla disoccupazione: da -3 a -8. Per quanto riguarda invece la fiducia delle imprese, a novembre 2015 l’indice passa da 107 di ottobre a 107,1 punti. Pur essendo essenzialmente stabile, il dato è il più alto registrato dall’inizio della crisi, ossia da ottobre 2007. A godere di buona salute sono sia le costruzioni, dove aumentano i giudizi sugli ordini o piani di produzione, sia i servizi di mercato, dove crescono le attese sugli ordini. In entrambi in casi, peggiorano però le attese sull’occupazione o comunque sull’andamento generale dell’economia. A essere in difficoltà è invece la manifattura: peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione. Stabili invece i giudizi sulle scorte. Quanto al commercio al dettaglio, l’Istat rileva che “peggiorano sensibilmente” le attese sulle vendite future, e le scorte di magazzino sono giudicate in ulteriore riduzione. Migliorano però i giudizi sulle vendite correnti.
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