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In calo il commercio con l’estero

Diminuiscono importazioni ed esportazioni. Tiene la vendita all’estero di autoveicoli e prodotti farmaceutici

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Anche il commercio con l’estero, cioè l’insieme di esportazioni e importazioni, deve fare i conti con la crisi. Secondo i dati Istat, infatti nel mese di novembre 2013 le esportazioni sono calate del 3,4% rispetto all’anno precedente e dell’1,9% rispetto al mese di ottobre. In calo anche le importazioni: -6,9% sull’anno; -2,2% mese su mese. Più contenuto l’andamento negativo del trimestre (settembre-novembre 2013) rispetto al quello precedente: esportazioni -0,3%; importazioni -0,8%. Alla contrazione anno su anno delle esportazioni ha contribuito il calo delle vendite verso Svizzera (-27,2%), verso i paesi del Sud Est Asiatico-ASEAN (-15,9%), Spagna (-6,8%) e Francia (-4,5%). Sull’andamento delle importazioni impatta la forte contrazione degli acquisti da paesi Opec (-43,6%), Belgio (-19,8%) e Svizzera (-19,4%). Mentre il calo mese su mese delle esportazioni è influenzato dalla contrazione degli scambi con i Paesi dell’area Extra Ue (-5,1%), attenuato solo in parte dal contenuto aumento delle vendite verso i paesi dell’area Ue (+0,8%). Al cattivo andamento delle importazioni contribuiscono la riduzione degli acquisti dai paesi extra Ue (-3,9%). Più contenuto il trend negativo dai paesi Ue (-0,9%). A novembre 2013 si registra un avanzo commerciale di 3,1 miliardi di euro; nello stesso mese dell’anno precedente il surplus registrato era minore e pari a +2 miliardi. L’avanzo della bilancia non energetica è pari a 7,2 miliardi di euro. Nei primi undici mesi del 2013 l’avanzo commerciale è di 26,8 miliardi, in forte miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+7,6 miliardi). L’avanzo della bilancia non energetica sfiora i 77 miliardi di euro.

Bene autoveicoli e prodotti chimiciDal punto di vista dei principali raggruppamenti di beni (secondo la classificazione Istat), la diminuzione anno su anno delle esportazioni (-3,4%) è influenzata da prodotti energetici (-30,6%), da prodotti intermedi (-7,6%) e dai beni di consumo durevoli (-3,9%). Mentre la diminuzione delle importazioni (-6,9%) è particolarmente significativa per i prodotti energetici (-17%) e i prodotti intermedi (-8,2%). Portando l’analisi a livello di attività economica, nell’anno la diminuzione delle esportazioni ha riguardato in misura più rilevante i prodotti petroliferi raffinati (-32,2%) e i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-17,1%). Non mancano, però, i dati positivi, crescono, infatti, le vendite di autoveicoli (+15,5%), di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+13,3%), di articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (+5,9%), di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici (+3,9%) e di articoli in gomma e materie plastiche (+3,5%). Sul lato delle importazioni risultano in forte diminuzione gli acquisti di petrolio greggio (-24,3%) e di gas naturale (-19,3%), di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-16,8%). Registrano, invece, un aumento importante i prodotti petroliferi raffinati (+27,3%).