Il ministero dell’economia accelera sulle privatizzazioni

Per raggiungere l’obiettivo di privatizzazioni pari allo 0,5% del Pil, il governo starebbe puntando sulla cessione di Enav e sul riassetto di Poste Italiane

Recependo le sollecitazioni dell’Ue e del Fmi, il ministero dell’Economia torna a spingere sul versante delle privatizzazioni. Una volontà, d’altronde, che era già emersa nelle dichiarazioni del ministro Pier Carlo Padoan a Bruxelles, quando ha confermato che nel 2016 l’obiettivo di privatizzazioni è raggiungere lo 0,5% del Pil. A oggi sembrano essere due gli asset su cui il governo farà leva.

LA CESSIONE DI ENAV. Il primo è Enav: l’idea è di cedere la società dei controllori di volo attraverso la quotazione in Borsa del 49% del suo capitale. Stando a quanto emerso, ci sarebbe l’interessamento di alcuni investitori europei e americani ma l’offerta pubblica di vendita non arriverà prima di luglio, ossia a referendum su Brexit concluso. Enav dovrebbe essere valutata su 1,8-2 miliardi di euro, che si tradurrebbe in un incasso di almeno 900 milioni per il ministero dell’Economia.

IL RIASSETTO DI POSTE. Il secondo asset potrebbe essere Poste Italiane. In queste ore si sta infatti parlando con più insistenza di un riassetto di capitale. Sull’argomento non c’è però ancora l’ufficialità: interrogato sulla possibile operazione in due step riguardo al capitale della società, il Mef si è trincerato dietro a un “no comment”. Se però quanto ventilato fosse corretto, nei prossimi mesi assisteremmo a un passaggio del 35% di Poste alla Cdp: questo aiuterebbe a dare certezza al mercato sull’azionista di riferimento della società dei recapiti. Dopodiché verrebbe immessa sul mercato una seconda tranche di Poste con tutto il capitale residuo, pari a circa un altro 30%. Il tutto si tradurrebbe in un incasso di circa 5,6 miliardi di euro per il governo.

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