I paradossi dell’Imu

Nella “giungla delle aliquote” case di egual valore potrebbero essere tassate in maniera differente (fino al 20% in più), perché in aree geografiche diverse. L’analisi dell’associazione di commercialisti Synergia Consulting Group sulla tassa, in scadenza il 17 dicembre, che genererà un gettito da 24 miliardi per lo Stato

Una giungla di regole e aliquote, con qualche anomalia e che rischia di “far passare agli italiani la passione per il mattone”. È questa, in sintesi, l’opinione di Synergia Consultin Group sull’Imposta municipale propria (Imu), la tassa che potrebbe generare per lo Stato un gettito da 24 miliardi di euro. Fra acconto di giugno e saldo in scadenza oggi, lunedì 17 dicembre, l’associazione che rappresenta 14 studi di dottori commercialisti (oltre 200 professionisti sul territorio italiano) calcola, infatti, in 13,4 miliardi la spesa complessiva per i contribuenti, al quale va sommato l’esborso delle imprese per gli immobili. “Circa l’80% delle famiglie della Penisola possiede una casa, un record in Europa”, osserva Enrico Holzmiller del comitato direttivo di Synergia Consulting Group. “Le abitazioni sono state spesso acquistate con grandi sacrifici, con un mutuo o investendo i risparmi di una vita. Oggi la passione degli italiani per il mattone viene messa a dura prova dall’Imu”. Anche se c’è già chi, in piena campagna elettorale, ha già annunciato l’abrogazione della tassa; Synergia Consultin Group sottolinea come già molti Comuni abbiano già stabilito ulteriori rincari nel 2013. Le aliquote Imu nei grandi Comuni

Il problema, tuttavia, non è solo il peso della tassa, ammette Holzmiller, ma anchela complessità delle norme, che rischiano di aprire un vasto contenzioso”. Secondo l’associazione, Caf e professionisti hanno dovuto districarsi fra “un groviglio di regole senza precedenti, varate con incredibile fantasia dai Municipi. Basti pensare che solo nei 20 capoluoghi di Regione sono state introdotte in media otto differenti”. Il record va a Venezia con 19 casi diversi. Seguono Bologna con 16, Torino e Trieste con 11 e Genova e Bari con 10. Il primato della semplicità, secondo il report di Synergia Consulting Group, va a Firenze, Aosta, Campobasso e Potenza con tre livelli.

I PARADOSSI DELL’IMU. L’analisi mette anche in luce alcuni paradossi del nuovo tributo. “Ogni Comune ha fissato aliquote e regole differenti – si spiega in una nota dell’associazione – Il risultato è che due case di egual valore, situate in città diverse, potranno avere un carico fiscale che varia fino al 20%”. Un esempio: “Consideriamo due contribuenti che acquistano entrambi un appartamento con valore catastale rivalutato (base imponibile Imu) di 300 mila euro in un Comune che ha fissato l’aliquota allo 0,4%. Il primo paga di tasca sua, il secondo ricorre a un mutuo di 250 mila euro: L’Imu sarà per entrambi di 1.200 euro. Ma sul patrimonio del primo (300 mila euro) l’incidenza sarà lo 0,4%, sul patrimonio netto del secondo (50 mila euro) il peso sarà di sei volte in più: il 2,4%”. Un’altra anomalia riguarda, secondo Synergia Consulting Group, riguarda la base imponibile. “Il meccanismo dell’Imu prevede di rivalutare del 60% la rendita catastale storica. Ma il principio si applica sia alle vecchie case che a quelle recenti o ristrutturate da poco, che hanno già una rendita rivalutata e pagano quindi un sovraprezzo”.

“Il salasso dell’Imu”

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