Grecia verso l’accordo sul debito. Ecco il piano anti-default di Atene

Mercati fiduciosi e passi avanti tra creditori e governo ellenico. Tra le misure, revisione sull’Iva, ma niente taglio su pensioni e stipendi

Passi avanti sulla questione Grecia. Dal vertice europeo tra il governo di Atene e i creditori internazionali filtra la possibilità concreta di trovare un accordo entro questa settimana. “Dobbiamo trovare un accordo questa settimana semplicemente perché non abbiamo i tempi supplementari”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker al termine dell’Eurosummit a tarda sera. La Grecia ha bisogno di vedere sbloccata l’ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro, fondamentali per garantire il futuro del Paese nell’Eurozona; entro il 30 giugno, infatti, Atene dovrà rimborsare 1,6 miliardi al Fondo Monetario Internazionale. Pur essendo arrivate tardi, tanto che né le istituzioni né l’Eurogruppo hanno potuto esaminarle, le nuove proposte greche sono considerate una buona base su cui lavorare. Oggi, come riportato dall’Ansa, si riunirà un altro Eurogruppo e giovedì 25 giugno i leader dovrebbero mettere il sigillo finale nel summit Ue. Ma quali sono le misure proposte dalla Grecia? Ecco alcuni punti sui quali le parti stanno lavorando a Bruxelles:

SURPLUS PIÙ BASSO. Fino ad alcuni mesi fa i creditori chiedevano ad Atene un avanzo primario del 3% per quest’anno. Le richieste ora sono scese all’1% del Pil e per i prossimi due anni l’obiettivo dovrebbe essere del 2 e del 3% del Pil rispettivamente. Su questo punto c’è un accordo.

– REVISIONE DELL’IVA. Le istituzioni puntano a una riforma dell’Iva con due aliquote al 13% e al 23%. Atene vuole mantenere le attuali tre al 6,5%, al 13% e al 23% e propone di non alzare le imposte su elettricità e medicine ma solo su alcuni prodotti. Inoltre il governo greco sarebbe contrario all’abolizione delle aliquote Iva scontate sulle isole.

– NO ULTERIORI TAGLI SPESA. I creditori vorrebbero tagli per altri 1,8 miliardi di euro in modo da raggiungere il livello minimo di bilancio richiesto. Per Atene questo è impossibile.

– NESSUN TAGLIO A PENSIONI E STIPENDI. Atene promette solo una stretta sui prepensionamenti da gennaio 2016 e non vuole ritoccare gli stipendi pubblici.

– NUOVE TASSE SU AZIENDE E RICCHI. Per aumentare le entrate Atene propone nuove tasse sulle aziende che realizzano un fatturato annuale di oltre 500 mila euro e una “tassa di solidarietà” per chi guadagna oltre 30 mila euro l’anno. L’obiettivo di Atene è spostare il peso delle tasse dai dipendenti e pensionati ai ricchi e alle imprese.

– TAGLIO DEBITO. Il premier Tsipras puntava a una ristrutturazione del debito greco. Ma il suo ministro dell’Economia, Giorgios Stathakis, ha detto che per il momento non ci sarà un accordo su un taglio del debito. Ma si aspetta che i governi dell’Eurozona si impegnino a metterlo in agenda per i prossimi mesi.

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