Grecia in crescita dopo sei anni di recessione

Nel 2014 il Pil crescerà dello 0,6% per aumentare del 2,6% nel 2015. In aumento anche l’avanzo primario (+2%)

La Grecia intravede la luce alla fine del tunnel della recessione. La bozza della finanziaria, presentata in parlamento dal vice ministro delle Finanze Christos Staikouras, stima infatti un aumento del +0,6% del Pil 2014, che dovrebbe addirittura balzare a +2,6% nel 2015, sostanzialmente in linea con quel +2,9% richiesto da Ue e Fmi. Ma il dato più interessante è l’avanzo primario, ossia la differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi sul debito: dovrebbe crescere del +2% nel 2014 per poi sfiorare il 3% (2,9%) dall’anno prossimo.

«SACRIFICI SENZA PRECEDENTI». La crescita, insomma, torna ad abitare in Grecia, dopo sei anni di recessione e quattro di aggiustamenti di bilancio. La stessa uscita dal programma di salvataggio Ue-Fmi potrebbe essere anticipata alla fine del 2014: la data iniziale era i primi del 2016. «Il Paese sta entrando in un lungo periodo di crescita sostenibile e avanzi primari di bilancio, che daranno una spinta all’occupazione, taglieranno la disoccupazione e aumenteranno la qualità della vita a molti cittadini», ha dichiarato Staikourias, aggiungendo che «questo è il risultato di sacrifici senza precedenti. Faremo in modo che non siano stati vani». Al momento tuttavia il tasso di disoccupazione resta alto: 24,5%, che potrebbe diventare un 22,5% nel 2015. Quanto al debito, si attesta al 175% del Pil, ma potrebbe scendere al 168% del Pil nel 2015. Nel frattempo il governo starebbe studiando un abbattimento delle tasse sul combustibile da riscaldamento pari al 30% e un taglio dell’imposta di solidarietà sopra i 12 mila euro.

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