Se c’è un settore che non ha subito rallentamenti durante la fase più acuta della pandemia è quello della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Secondo Mediobanca, che ha esaminato venti tra i principali gruppi italiani del settore, durante le misure di contenimento e lockdown imposti dal governo la Gdo italiana ha registrato incrementi pari al 10% delle vendite, con punte del 30% per il confezionato. Sotto pressione, come sperimentato da molti consumatori nel corso delle settimane precedenti, il canale online, arrivato a una saturazione così elevata da generare “strozzature” ed episodi di mancata evasione del servizio. Tra marzo e aprile il canale e-commerce della Gdo ha segnato una crescita del 200% rispetto al 2019, sia nella modalità click&collect che in quella dell’home delivery. Fino alla prima metà di aprile 2020 la Gdo italiana ha fronteggiato una fase di intensa attività, ma – rileva l’area studi di Mediobanca – non tutti gli operatori hanno beneficiato in egual misura della chiusura di bar e ristoranti oltre che del diffuso atteggiamento di accumulazione da parte dei consumatori. In particolare, “hanno segnato progressi in doppia cifra i piccoli punti vendita del libero servizio, i discount e i supermercati, mentre sono risultati in flessione contenuta i drugstore nei quali si sono ridotti i consumi di prodotti voluttuari (profumi e make-up) e sono cresciuti quelli legati all’igiene personale e della casa”. Le grandi superfici (ipermercati), che già provenivano da una crisi strutturale pluriennale, hanno subito un’ulteriore marginalizzazione a causa della sospensione delle vendite di tutti i prodotti non-food, della localizzazione spesso decentrata dei punti vendita che richiede l’uso dell’auto e sovente il superamento dei confini comunali, dell’ubicazione all’interno di gallerie commerciali deserte. In generale, spiega Mediobanca, “le grandi superfici sono state associate dai consumatori a maggiore affollamento e lunghe attese all’ingresso, con conseguente preferenza per esercizi di più contenute dimensioni e di prossimità, raggiungibili a piedi”.
– Scarica l’indagine di Mediobanca sulla Gdo –
L’analisi di Mediobanca non si focalizza solo sui primi mesi del 2020 interessati dalla pandemia di Covid-19, ma guarda ai fatturati degli anni precedenti. E, sulla base di quelli del 2018, assegna a Esselunga il primato come catena della Gdo più efficiente a livello internazionale. Usando il parametro delle vendite per metro quadro di superficie, dall’indagine emerge come l’insegna di Supermarkets Italiani supera tutti i principali operatori mondiali del settore: con 15.794 euro per metro quadro, Esselunga risulta il gruppo più efficiente, precedendo l’olandese Ahold Delhaize (14.161 euro per mq), le britanniche J Sainsbury (13.774 euro) e Tesco (10.690 euro), le australiane Woolworths (10.133 euro) e Wesfarmers (9.987 euro), le cooperative svizzere Migros (9.891 euro) e Coop Group (8.364 euro) e la spagnola Mercadona (9.069 euro). Sotto la media le cooperative italiane Coop (6.036 euro) e Conad (5.840 euro) pur superando le cooperative tedesche Rewe (5.384 euro) ed Edeka (4.743 euro). “Ricordando che le catene statunitensi hanno i margini più elevati (Roi) – precisa Mediobanca -, se ne deduce che non necessariamente l’elevata rendita unitaria delle superfici è garanzia di alta redditività e i maggiori operatori riescono a conseguire vantaggi in termini di varietà d’offerta e masse intermediate che coesistono con rese unitarie relativamente basse. Un secondo aspetto rilevante riguarda gli scarti significativi che si rilevano tra le vendite per metro quadro dei negozi domestici e di quelli esteri. I primi conseguono vendite unitarie mediamente superiori, a eccezione della giapponese Seven & I e della francese Casino.
Nel periodo 2014-2.18 i discount sono cresciuti in Italia più degli altri canali distributivi alimentari. In particolare, Lidl Italia ha realizzato la maggiore crescita del fatturato con l’8,8% medio annuo davanti a Crai (8,1%). Esselunga, tuttavia, detiene il primato quanto a utili netti cumulati nel periodo 2014-2018: con 1.302 milioni di euro precede Eurospin con 924 milioni, Conad con 850 milioni e Selex con 714 milioni. Se si rapportano gli utili cumulati nel periodo alla consistenza dei mezzi propri iniziali, i discount non hanno concorrenti: il gruppo Lillo-MD ha accumulato utili pari a 3,2 volte il patrimonio netto iniziale, Lidl ed Eurospin, rispettivamente, a 1,7 e 1,5 volte.
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