Fondo monetario: l’Italia sta frenando la crescita dell’Eurozona

Tagliate, ancora una volta, le stime del Pil per il 2019: dallo 0,6% di gennaio si è arrivati allo 0,1%. Dati in aumento deficit e disoccupazione

La situazione italiana è sempre più critica. L’ultima cattiva notizia arriva dal Fondo monetario internazionale (Fmi), che nell’ultimo World Economic Outlook ha deciso di tagliare, per la seconda volta consecutiva, le stime del Pil italiano per il 2019: dall’1% di ottobre 2018 si è passati allo 0,6% dell’aggiornamento di gennaio, fino ad arrivare allo 0,1% di oggi. Non solo. L’Fmi ha anche ribadito che l’Italia è tra le cause del rallentamento dell’Eurozona. Infatti, le incertezze sulla politica di bilancio, lo spread elevato e la frenata negli investimenti nel nostro Paese sono fra i fattori che “hanno rallentato, oltre le attese” l’economia dell’area euro. Male anche gli altri dati. Secondo le stime degli analisti del Fondo, il deficit quest’anno aumenterà al 2,9% (dal 2,6% dello scorso anno), per poi tornare al 2,6% nel 2020. Anche il tasso di disoccupazione salirà al 10,7% nel 2019 (dal 10,6% del 2018), per scendere al 10,5% nel 2020. L’inflazione dovrebbe diminuire allo 0,8% (dall’1,2% del 2018), per poi risalire all’1,2% nel 2020. Il Pil pro capite corretto per il potere d’acquisto scenderà a -0,3%, avrà un incremento nel 2020 (0,9%) e si assesterà allo 0,7% nel 2024.

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