Fisco, la Starbucks europea nel mirino di Bruxelles

L’accordo di stato tra la divisione Emea della celebre catena di caffè e l’Olanda costituirebbe un aiuto di stato illegittimo, che permetterebbe alla società americana di pagare meno tasse

Non c’è solo Apple in Irlanda e il Lussemburgo con il suo scandalo LuxLeaks; a finire nel mirino del fisco Ue c’è anche l’Olanda. Per la Commissione Ue l’accordo fiscale stretto da Starbucks e Amsterdam costituisce un aiuto di stato illegittimo, in quanto permette alla più grande catena di caffè del mondo di pagare tasse su una base imponibile più bassa. L’avvertimento arriva a cinque mesi dall’apertura di un’indagine dell’Antitrust europea che ha coinvolto la società Starbucks Manufacturing Emea Bv. La risposta non si è fatta attendere e arriva dal ministro delle Finanze olandese Eric Wiebes, che, sulla falsa riga di quanto affermato dall’ex premier lussemburghese Jeanc-Claude Juncker (oggi presidente della Commissione Ue), ha dichiarato: “L’accordo rispetta gli standard della Comunità europea. Dimostreremo che non si tratta di aiuti di stato”.

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