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Economia

Fatture a 28 giorni: la grande beffa della concorrenza in Italia

Stop alla fatturazione a 28 giorni da marzo, ma le aziende telefoniche lasciano invariati gli aumenti. La legge non è servita a niente, tranne (per adesso) per i clienti 3-Wind

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Fatturazione 28 giorni addio, ma senza risparmi. a legge non è servita a niente, come vi sarete accorti leggendo l’sms che vi ha inviato la vostra compagnia telefonica. Grazie alle legge di bilancio 2018, le bollette tornano mensili e quindi i clienti pagheranno 12 mesi anziché “13”. Tutto come prima? Nient’affatto, perché le compagnie stanno avvisando i clienti che il costo annuale rimarrà invariato. Quindi le bollette mensili saranno maggiorate dell’8,6%, l’esatto importo del “mese aggiuntivo”.

Fatturazione 28 giorni addio, ma senza risparmi

La fatturazione a 28 giorni aveva portato nelle casse delle aziende, secondo l’AgCom, un miliardo di euro all’anno. ll passo indietro nella gestione delle fatture, però, non basterà a rimettere nelle tasche degli italiani quei soldi. Tim, Vodafone e Fastweb hanno annunciato che lasceranno invariata la spesa annuale, mentre per adesso 3-Wind si è limitata solo a tornare alla tariffazione mensile ma sta valutando il da farsi. Tim si giustifica sottolineando l’aumento dei giga e dei servizi, Vodafone si appella solo alla trasparenza e non ai costi, mentre Fastweb insiste sulla convenienza delle sue offerte.

In teoria, a fronte del rincaro mensile dell’8,6% il cliente è libero di rescindere il contratto con una compagnia telefonica e stipularne uno nuovo con un’altra. Di fronte al cartello tra le le compagnie di telecomunicazioni, però, questa libertà diventa inutile. Senza vera concorrenza, anche la legge diventa impotente. L’associazione di consumatori Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust: servirà?

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© Pixabay/niekverlaan