È record di aumenti: +85,2% per l’acqua

In soli dieci anni, aumentano tutti i principali servizi pubblici, con la sola eccezione della servizi telefonici. Tra i rincari maggiori, il +81,8% dei rifiuti urbani

I vantaggi delle liberalizzazioni, se ci sono, non si vedono. Stando infatti a un’indagine di Cgia, ossia l’associazione degli artigiani di Mestre, negli ultimi dieci anni si sono registrati rincari record per i principali servizi pubblici. L’acqua, per esempio, è aumentata del +85,2%, i rifiuti urbani del +81,8%, i pedaggi autostradali del +50,1%, i trasporti urbani del +49,6%. Il tutto a fronte di una crescita dell’inflazione pari al +23,1%. A incidere sono svariate cause: per i trasporti urbani, per esempio, influiscono “gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro”, come spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi. “Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall’aggravio fiscale. Preoccupa, invece, il boom registrato dall’asporto rifiuti. Nonostante in questi ultimi sei anni di crisi economica sia diminuita la produzione di rifiuti e sia aumentata la raccolta differenziata, le famiglie e le imprese hanno subito dei rincari ingiustificati”. E ancora: dall’anno della loro liberalizzazione a oggi, le assicurazioni sui mezzi di trasporto hanno registrato un rincaro del 197,1% (4 volte superiore all’inflazione), i pedaggi autostradali del 62,7%(1,7 volte in più), i trasporti ferroviari del 57,4% (1,7 volte in più), il gas del 53,5% (2,3 volte in più), i servizi postali del 37,8% (quasi uguale a quello registrato dall’inflazione). A fare eccezione sono solo i servizi telefonici: qui si registra un calo dei prezzi pari a -18,8%, a fronte di un aumento dell’inflazione del 38,5%. “Non siamo a favore di un’economia controllata dal pubblico”, precisa Bortolussi. “Segnaliamo che le liberalizzazioni hanno portato pochi vantaggi ai consumatori. Anche perché in molti settori si è passati da un monopolio pubblico ad un regime oligarchico che ha tradito i principi legati ai processi di liberalizzazione. Pertanto, invitiamo il Governo Renzi a monitorare con molta attenzione quei settori che prossimamente saranno interessati da processi di deregolamentazione”.

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