E-commerce e pubblicità trainano il mercato digitale. Raggiunti i 65 miliardi di euro

Il settore cresce per il terzo anno consecutivo e, considerando anche i comparti adiacenti, genera un indotto di quasi 90 miliardi di euro

L’amore fra italiani e web cresce sempre di più, tanto che oggi possiamo finalmente dire di essere un popolo di internauti maturi. La conferma arriva da Le infinite possibilità del digitale in Italia, una ricerca congiunta di EY e IAB Italia, secondo cui nei primi mesi del 2018 l’industria digitale italiana ha chiuso in crescita per il terzo anno consecutivo. Merito soprattutto della pubblicità online e dell’e-commerce, che hanno fatto registrare incrementi rispettivamente del 13% e del 15% sul 2017, per un peso sul valore complessivo del 4% e 44%. Ma in generale è tutto il reparto che gode di ottima salute: se si prendono in considerazione solo gli investimenti in attività del tutto digitali, il mercato arriva a quota 65 miliardi di euro, per un +11,6% rispetto all’anno scorso e un +22% rispetto al 2016.

Il mercato digitale stimola gli altri settori

L’exploit dell’industria digitale ha ripercussioni positive a tutto tondo. Innanzitutto, sull’occupazione: i professionisti impiegati in quest’ambito nel 2017 erano 285 mila, contro i 253 mila dell’anno precedente. “Si tratta di persone impiegate a tempo pieno in ambiti come il digital marketing e la comunicazione interattiva, la tecnologia che permette di erogare servizi online, ma anche e-commerce, online advertising e sviluppo di app”, ha commentato Carlo Noseda, presidente di IAB Italia.Non solo. Bisogna considerare anche le conseguenze sui settori adiacenti: il digitale traina molti altri comparti, portando in essi rinnovamento e trasformazione. Il risultato? Anche aziende non necessariamente votate all’innovazione e al web stanno vedendo un aumento della produttività. E, infatti, se si prende in considerazione anche il valore di quei beni e servizi acquistati sì attraverso canali fisici di distribuzione, ma generati grazie alla comunicazione digitale, si arriva a un indotto di oltre 89 miliardi di euro e a un numero di occupati che supera le 675 mila unità.

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