Draghi delude tutti: tassi fermi, no al qe

Bce immobile e preoccupata: «L'inflazione può scendere ancora». Non arriva il provvedimento atteso, mercati spiazzati

Doveva essere il giorno dell’attesissimo quantitative easing. E invece Mario Draghi ha deluso tutti. Tassi fermi ai minimi ma nessun provvedimento «straordinario» lungamente annunciato. Anzi, solo nuovi allarmi.

Ci sono «ancora rischi al ribasso sulla crescita», ha detto il presidente della Bce dopo aver annunciato le stime del pil per l’Eurozona riviste al ribasso allo 0,8% per il 2014 e all’1% per il 2015. «I dati di novembre confermano le stime di una crescita più debole, dopo che nel terzo trimestre il Pil dell’Eurozona è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Nei prossimi mesi – spiega – è previsto un ulteriore allentamento della politica monetaria. E il Consiglio della Bce è d’accordo a varare misure non convenzionali»

Preoccupazione anche per l’inflazione: «A causa dei prezzi petrolieri l’inflazione potrebbe scendere ulteriormente a causa dei prezzi petroliferi» aggiunge Draghi, «Una discesa dell’inflazione troppo prolungata che si trasmettesse alle aspettative sui prezzi non sarà tollerata dalla Bce perché sarebbe l’equivalente di un aumento non voluto dei tassi d’interesse reali».

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