Continua il botta risposta sui dazi fra Ue e Usa. In seguito all’annuncio sulle tariffe al 30% sulle merci europee a partire da agosto, Bruxelles sta studiando alcune contromisure. Fra le opzioni ci sono i limiti alle esportazioni di prodotti estremamente funzionali come i rottami di acciaio e alluminio. Una risposta definitiva può arrivare già oggi, ma la controparte ha fatto sapere che – qualsiasi decisione verrà presa – la percentuale imposta verrà aggiunta ai 30 punti percentuali in vigore dal primo agosto 2025.
“Siamo sempre stati molto chiari sul fatto di preferire una soluzione negoziata. Questo rimane valido e utilizzeremo il tempo che abbiamo, ha ribadito la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, specificando però che “possiamo rispondere con contromisure se necessario”.
Le posizioni degli Stati membri
Sulla stessa linea si muove il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic: “Nonostante la lettera, gli Usa sono pronti a continuare i negoziati, sono sicuro al 100% che una soluzione negoziata è molto meglio della tensione che avremmo altrimenti”, ha spiegato.
La Germania chiede chiarezza. Il ministro delle Finanze, Lars Klingbeil, ha parlato di “contromisure decise” nei confronti degli Usa. Dello stesso parere è il presidente Emmanuel Macron ha chiamato in ballo lo strumento anti-coercizione, l’arma difensiva dell’Unione che prevede misure commerciali unilaterali. Si tratterebbe di provvedimenti che avrebbero ripercussioni anche sulle big tech, limitazioni agli investimenti e anche restrizioni agli appalti chi commette pratiche scorrette.
Intanto l’Italia resta cauta e valuta le ricadute da 35 miliardi di euro che ne deriverebbero dai dazi imposti da Donald Trump. Secondo il parere di Giorgia Meloni “non ha senso innescare uno scontro commerciale”, ma è meglio metterci “buona volontà” per arrivare a “un accordo equo”.
I pacchetti Ue contro gli Stati Uniti
Alcuni dazi Ue contro gli Usa intanto sono già stati approvati. Sono pacchetti da 21 miliardi di euro, in risposta alle tariffe su acciaio e alluminio, che tuttavia sono stati sospesi sino ad agosto. Oltretutto, Bruxelles sta pensando a un’altra contromisura che, in origine, avrebbe dovuto pesare più di 90 miliardi di euro, ma che adesso è pari a 72 miliardi. Si tratta di un piano su cui ha cominciato a lavorare dopo le “tariffe reciproche” lanciate da Trump ad aprile 2025. Ora c’è in ballo anche altro, fra cui una limitazione delle esportazioni di rottami di alluminio negli Stati Uniti.
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