Confindustria: per l’Italia “mal di lenta crescita”

I dati del centro studi registrano consumi fermi, investimenti stagnanti e mercato di lavoro imballato. Riviste al ribasso le previsioni di crescita. “Serve una terapia d’urto”

Nuovo appello di Confindustria che per l’Italia segnala un mal di lenta crescita” che “va aggredito con una terapia d’urto” prima che sia troppo tardi. Certo, non è una visione troppo ottimistica, ma che è supportata da dati che parlano chiaro. “L’estate è tiepida e ci aspettiamo un autunno freddo” afferma l’economista di Confindustria, Luca Paolazzi che sintetizza le prospettive per l’economia italiana del Centro studi di via dell’Astronomia. “Se l’anno scorso potevamo dire che il rallentamento era temporaneo e si poteva attendere un recupero, ora con tutto l’ottimismo possibile è difficile fare un discorso analogo”. Per Confindustria a livello globale siamo peggio dell’estate scorsa: i consumi delle famiglie sono fermi, gli investimenti stagnanti e il mercato del lavoro rimane imballato”, oltre a una pressione fiscale che salirà a un nuovo massimo storico: 44,1%. Per questo motivo viale dell’Astronomia ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita economica nel Paese. Gli economisti stimano che il Pil si attesterà a +0,7% nel 2011 e a +0,2% nel 2012 (contro il +0,9% e il +1,1% indicati a giugno), con rischi di un ulteriore ribasso. Serve “una terapia d’urto” ribadiscono da Confindustria, riforme per sostenere la crescita economica nel Paese e uno sblocco degli investimenti. Solo così, spiegano dal Csc, il Pil aumenterebbe dell’1,5% nel 2012 (invece del +0,2% stimato) e di un +1% aggiuntivo nel 2013.

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