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Economia

Codice degli appalti e caro bollette: le novità dal Cdm

Il Consiglio dei ministri del 28 marzo ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti a sostegno di famiglie e imprese. Novità sul Codice degli appalti e interventi contro il caro bollette. Rinviato il ddl sulla Concorrenza

architecture-alternativo Un'immagine del primo Consiglio dei ministri del Governo MeloniCredits: © Governo

Via libera al decreto legge che porta con se nuove misure di sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario. Nella riunione del Consiglio dei ministri del 28 marzo 2023, il governo ha approvato anche il decreto legislativo degli appalti, mentre ha rinviato il Disegno di legge sulla concorrenza. Secondo quanto indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e gli interventi in favore del settore sanitario hanno una copertura complessiva di 4,9 miliardi di euro. A seguire, le novità principali approvate dal Consiglio dei ministri (qui tutte le misure).

Codice degli appalti

Approvato in Cdm, il Codice degli appalti punta a semplificare e sburocratizzare le procedure per i contratti pubblici. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi ad un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1° gennaio 2024). Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta. Soggetti appaltanti, ma anche imprese e cittadini avranno disponibili online i dati per garantire trasparenza.

Tra le misure introdotto, con la liberalizzazione degli appalti sotto-soglia e cioè fino a 5,3 milioni di euro le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione. Per gli appalti fino a 500 mila euro, allo stesso modo, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Taglio dei tempi notevole soprattutto per quei piccoli Comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità. Per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto “a cascata”, senza limiti.

Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti. In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto fornire una soluzione alternativa. Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.

Salvaguardia del “made in Italy”

Tra i criteri di valutazione dell’offerta di un contratto pubblico è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità. Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera.

Caro bollette e fisco

Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia sono state ridisegnate su base trimestrale, tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico.

Iva al 5% per il gas

Per il gas è confermata nel prossimo trimestre (1 aprile – 30 giugno 2023) la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5 mila metri cubi è confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).

Bonus sociale

A sostegno delle famiglie è stato prorogato fino al 30 giugno il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro.

Contributo per spese riscaldamento

La novità introdotta con il decreto riguarda il nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento, i cui criteri per l’assegnazione verranno definiti con decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, l’Arera determinerà le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.

Credito d’imposta per le imprese

Contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, per il II trimestre 2023. Le imprese potranno invece continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 20% e al 10% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

Agevolazione per imprese agricole

Per l’anno di imposta 2022 agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica è garantita, per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh.

Fisco

In materia fiscale, riguardo alle scadenze introdotte con la legge di bilancio sono stati ri-calendarizzati dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022. Prorogati rispettivamente al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023 i termini per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti.

Previste cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150 mila euro per annualità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250 mila euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50 mila euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste.

Ddl Concorrenza

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha esaminato il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza 2022. Il seguito dell’esame del provvedimento è stato rinviato ad altra riunione, anche per la necessità di individuare una completa copertura finanziaria al disegno di legge.