Una premessa: non è assolutamente un segnale di crisi. Anzi. Il nuovo fermento rilevato nel Regno Unito da Experian, multinazionale specializzata nell’informazione creditizia, è un segnale di dinamiche economiche favorevoli. In Gran Bretagna il numero di neoimprenditori ha raggiunto un picco storico. Lo scorso anno gli imprenditori alle prime armi alla guida di start up britanniche rappresentava il 59% del totale di nuove imprese, contro il già elevato 52% del 2009. Non solo: aumenta la quota di coloro che partono con poco, sono disposti a “tirare la cinghia” per i primi anni e provengono dalle classi meno abbienti. A quest’ultimo riguardo Experian ha rilevato come la quota di neo imprenditori disposta ad accontentarsi inizialmente di remunerazioni che non superano le 25 mila sterline sia passata dal 14% del 2009 al 33% del 2013; quella di chi ha un patrimonio inferiore alla media nazionale sia passata dal 4 al 10%; e, ancora e sempre fra il 2009 e il 2013, come sia più che raddoppiata (dal 3,7% al 7,7%) la quota di neoimprenditori che vive in social housing (abitazioni di edilizia popolare o convenzionata).
BOOM DI START UP. Nel Regno Unito e nel 2013 le nuove imprese sono state in totale 515 mila, l’8,9% in più rispetto all’anno prima, con quelle dei neoimprenditori a quota 314 mila e un incremento quasi doppio (12,6%). Di buono c’è anche che il tasso di sopravvivenza dopo due anni delle startup dei neoimprenditori è di soli tre punti percentuali sotto quello della generalità delle start up.
Neo imprenditori e startup nel Regno Unito – Anni 2009-2013 – rilevazione 2014
Anno 2009 | 2012 | 2013 | |
Startup guidate da neoimprenditori · Pari a | 52% 182000 | 57% 270000 | 59% 301400 |
Neoimprenditori con meno di 25.000 GBP di reddito familiare | 24% | 30% | 33% |
Neoimprenditori con patrimonio inferiore alla media nazionale | 4% | 7% | 10% |
Neoimprenditori che vivono in social housing | 3,70% | 5,60% | 7,70% |
Fonte Experian |