Bce: i conti pubblici italiani sono a rischio

A rischio l'obiettivo del rapporto deficit pil al 2,6%. La produzione industriale è crollata negli ultimi sette anni

«Restano rischi sulle possibilità del governo italiano di centrare l’obiettivo di un deficit di bilancio pari al 2,6% del pil nel 2014, soprattutto dopo che il quadro economico è risultato peggiore del previsto». A scriverlo nero su bianco è la Bce in un bollettino che mette in allarme i custodi dei conti pubblici.

La Banca centrale europea suggerisce «un ulteriore consolidamento del bilancio per essere in linea con il Patto di Stabilità». Sì, insomma, un’altra manovra. Anche se non è tutta colpa del nostro Paese.

La congiuntura economica vede infatti una frenata delle ripresa in tutta l’Eurozona e il permanere di un alto tasso di disoccupazione in tutti gli Stati europei.

«Nel secondo trimestre di quest’anno, il pil in termini reali dell’area dell’euro è rimasto invariato rispetto al periodo precedente, dopo quattro trimestri di moderata espansione», scrive l’Eurotower, «il rallentamento della crescita, potrebbe frenare gli investimenti privati e i rischi geopolitici più accentuati potrebbero avere un ulteriore impatto negativo sulla fiducia di imprese e famiglie».

Dopo l’abbassamento dei tassi d’interesse allo 0,05%, la Bce si dichiara pronta all’uso di «strumenti non convenzionali» in caso di un periodo troppo lungo di bassa inflazione.

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE

Nel frattempo, la Commissione Ue ha diffuso uno studio sulla competitività industriale: la produzione in Italia ha perso il 25% dall’inizio della crisi (2007). «Si tratta di un calo generalizzato che ha colpito anche settori – automobilistico, calzaturiero e degli elettrodomestici – che per lungo tempo hanno rappresentato la struttura portante dell’industria italiana», si legge nel comunicato.

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